Fonte:
Assessorato al Turismo |
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Passeggiando per il Borgo medioevale: la
Chiesa di San Giovanni
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Quale armonico contrappunto alla fisionomia slanciata della
Torre Civica, si erge nelle vicinanze il campanile della
Chiesa di San Giovanni,
contraddistinto dalle eleganti bifore e dalla cuspide
acuminata, su cui è collocato il gallo segnatempo di bronzo dorato,
simbolo della politica fìlofrancese. Il profilo delle due torri, che
sembrano quasi gareggiare in altezza con l'imponente piramide del Monviso,
costituisce l'emblema della città, una ski-line altamente suggestiva,
così da sembrare il prodotto di un sofisticato fotomontaggio.
Sorta nel 1200 come semplice cappella votiva, quindi ampliata e
ristrutturata a più riprese, nel volgere di un secolo la
Chiesa di San Giovanni divenne l'edificio di culto
più importante dell'intero marchesato, sede prescelta dai Marchesi per
le tombe gentilizie. I Domenicani, cui venne affidata, custodi
dell'ortodossia religiosa dello Stato, esercitarono un grande ascendente
religioso e culturale sul popolo e sulla corte, ricevendone benefici e
donazioni: famiglie nobili, confraternite, corporazioni ottennero infatti il
patronato delle cappelle, che furono progressivamente arricchite di affreschi,
rilievi e sculture.
La spoglia facciata, che prospetta nell'omonima piazzetta ornata
dalla romantica vera da pozzo, non lascia presagire la grandiosità
dell'interno, cui si accede scendendo una maestosa gradinata. Qui si trova
la cappella funebre dei Marchesi di Saluzzo, l'ambizioso progetto ideato dal
marchese Tommaso III e concluso da Ludovico II, che vi concentrò
notevoli risorse finanziarie chiamando in città rinomati maestri
borgognoni sotto la direzione di Antoine le Moiturier. Negli stessi anni sorse
il chiostro quadrato, grazie soprattutto ai contributi di quelle antiche ed
influenti famiglie, la cui nobiltà era stata proclamata nel 1460 da
Ludovico I. |