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I dintorni di Brescia da scoprire
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Valcamonìca e Valtrompia
insolita
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Valcamonìca
Una visita assolutamente imperdibile è quella al Parco
Nazionale di Naquane, dove si può trovare una concentrazione di
rocce istoriate. Per immergersi nell'atmosfera dell'antica civiltà
camuna basta seguire le antiche mulattiere o i sentieri che attraversano i
boschi cedui e le foreste di castagno, che celano un patrimonio scolpito nella
pietra che non ha uguali nel mondo.
L'antichissima presenza dell'uomo in Valcamònica ci ha
lasciato la straordinaria testimonianza delle incisioni rupestri dei Camuni,
è stato il primo dei siti ( anno 1979) nella lista UNESCO dei beni
dell'umanità da preservare. Nell'arco di circa 8000 anni, cioè
dal Mesolitico fino all'età romana e paleocristiana, questo popolo ha
raccontato nella pietra la propria evoluzione sociale ed economica. Nel
sec. I a.C. la valle è nella sfera d'influenza dei romani, interessati
in modo particolare all'estrazione e alla lavorazione del ferro. Cividate
Camuno (Civitas Camunnorum), divenne capitale della valle e tale rimase fino al
sec. VIII, quando Carlo Magno spostò il centro del potere a Breno.
Turbolenze e cambi di fronte si susseguirono per tutto il medioevo, fino a
quando la Valcamònica entrò a far parte del territorio della
Repubblica veneta.
Pur tra mille
vicissitudini, i Camuni seppero preservare nei fatti alcuni margini di
autonomia che trovarono espressione nel plurisecolare istituto delle "vicinie"
rurali, incentrate sulla mutua assistenza e sulla gestione dei patrimoni
collettivi. La "Costituzione di Valcamònica" (1428), accordata dalla
Serenissima, confermò tali autonomie e promosse un ulteriore sviluppo
economico favorendo l'incremento dell'agricoltura, dei commerci e delle
attività legate all'estrazione e alla lavorazione del ferro.
Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri Naquane -Via
Naquane 25044 Capo di Ponte (Bs) Tel. 0364/42140
Valtrompia insolita
Miniere e montagne.
Da centinaia di anni un equilibrio tra natura
"selvaggia" e presenza e intervento umani. Boschi, sentieri, malghe, piste per
lo sci, itinerari sportivi hanno da sempre convissuto con il lavoro dei
triumplini: monti scavati in profonditàdati dalle miniere e architetture
industriali come monumenti all'impegno e all'ingegno. C'è una "Via del
Ferro" tutta da visitare e da scoprire, fatta di costruzioni disseminate sui
versanti delle montagne, di sentieri dei carbonai e di racconti e canti di
miniera. E c'è una vera e propria "Via del Ferro", concretamente segnata
attraverso molteplici recuperi e ristrutturazioni, laboratori didattici e
ricerche storielle, documenti sonori e percorsi museali. Una via che parte
dalla riapertura alla visita delle Miniere in Alta Valle e scende attraverso lo
straordinario complesso del Forno Fusorio di Tavernole fino all'antica fucina i
Magli di Sarezzo.
Quello dell'alta Valle Trompia è un percorso che
ricostruisce la storia secolare della comunità triumplina, e offre un
turismo unico e particolare tra archivi monumentali della memoria e grandi
valori ambientali. |