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				Passeggiando
				  per Siracusa 
				 Portandovi per mano
				  vi portiamo attraverso le strade della magica Siracusa, alla scoperta di luoghi
				  incantati e dai meravigliosi profumi di Sicilia.  Si estende in gran parte
				  sull'isoletta di Ortigia (dove si formò la città antica) e al di
				  là della Darsena sulla terraferma con la quale è collegata con il
				  Ponte Nuovo che si apre su Piazza Pancali.  Al termine di questa piazza si
				  trovano i resti del tempio di Apollo e di Artemide (secondo Cicerone).E' il
				  più antico fra i grandi templi greci in Sicilia. Sono rimaste tracce
				  delle varie trasformazioni in una chiesa bizantina, in una moschea e in una
				  basilica normanna. Proseguendo per Corso Matteotti si arriva a piazza Archimede
				  circondata da bellissimi palazzi quattrocenteschi; imboccando subito a destra
				  via maestranza si arriva in un popoloso quartiere ricco di suggestive
				  testimonianze storiche. Nella Via Roma all'incrocio con via Capodicci sorge il
				  Palazzo Bellomo ora museo Nazionale, che ospita la collezione siracusana di
				  arte medioevale e moderna, mentre nella Pinacoteca è possibile ammirare
				  l'Annunciazione di Antonello da Messina. La facciata di questo palazzo
				  con le esili bifore e trifore richiama lo spagnolo Palazzo della Deputazione di
				  Barcellona. La chiesa attigua è dedicata a San Benedetto è
				  presenta una bella facciata di tipo vermexiano e all'interno vi è la
				  grande tela di Mario Minniti la morte del Santo.  Ancora per Via
				  Roma, passando davanti alla chiesa dello Spirito Santo si arriva sul lungomare
				  Ortigia e si prosegue fino alla Piazza Federico di Svevia da dove si gode della
				  magnifica vista del castello Maniace, posto su una rocca. Fu eretto
				  dall'Imperatore Federico II nel 1239. Il castello si trova in zona militare:
				  per la visita bisogna rivolgersi alla caserma.  Per Via Castello di Maniace
				  si giunge alla fonte Aretusa, che prende il nome dall'omonima ninfa, che per
				  sfuggire all'innamorato fiume Alfeo si tuffò in mare dalle sponde
				  dell'Elide e ricomparve in
				   Ortigia sotto forma di sorgente. Alfeo la raggiunse
				  sotto il mare mescolando le proprie acque con quelle di lei, a prova di
				  ciò una bolla d'acqua dolce 27 metri dalla riva. Visitando la fonte si
				  possono ammirare vari tipi di uccelli acquatici e piante di papiro. Dalla fonte
				  Aretusa si arriva all'acquario tropicale e da qui si arriva a Piazza Duomo dove
				  si propone subito alla vista l'imponente cattedrale di Santa Maria del Piliero
				  o delle Colonne. L'interno ospita una tela raffigurante S. Zosimo di Antonello
				  da Messina e la statua d'argento di Santa Lucia. Nella sacrestia e nel
				  presbiterio vi sono bellissimi stalli di legno. A fianco del Duomo è il
				  Palazzo Arcivescovile del secolo XVIII. Di fronte il museo Archeologico
				  Nazionale con materiale dall'età greca e romana, busti e la famosa
				  Venere Landolina. In fondo a Piazza Duomo s'imbocca Via Landolina in cui si
				  trova la chiesa del collegio del 1600, rimasta incompiuta. Ritornando nella
				  vicina piazza Archimede si prende Via 
				  Mirabella e quindi via Gargallo dove si può ammirare palazzo Gargallo
				  del 400 con bifore bellissime e la chiesa del Carmine del 300. Incrociando via
				  Maestranza troviamo la chiesa barocca di S. Francesco e infine il belvedere S.
				  Giacomo. Ripiegando sulla via Veneto troviamo caratteristici palazzi di stile
				  barocco. Nelle vicinanze di via Mirabella vi è la chiesa di S. Pietro
				  Apostoli dell'epoca paleocristiana rimaneggiata nel 400. Proseguendo si arriva
				  in piazza della Posta e da qui attraversando il Ponte Nuovo si ritorna sulla
				  terraferma. Dal rettilineo di corso Umberto attraversando i giardini si arriva
				  al Foro siracusano in cui sorge il Sacrario dei Caduti e si conservano alcune
				  colonne dell'Agorà. Proseguendo si arriva a piazzale Marconi e poi per
				  via Elosina si raggiunge una zone dove sorge il complesso architettonico del
				  Ginnasio Romano del I secolo D. C.: comprende un teatro, un quadriportico e un
				  tempio. La zona è spesso allagata per via dell'innalzamento delle acque
				  marine. S ritorna in piazzale Marconi e da qui per via Catania e dopo aver
				  attraversato la ferrovia, si arriva a corso Gelone e raggiunto l'ospedale si
				  imbocca il viale Paolo Orsi da dove si giunge al parco monumentale della
				  Neapolis che raccogl ie la maggior parte
				  dei monumenti della Siracusa greca e romana. E' diviso in due dal viale
				  Augusto, a destra si trova l'Ara Gerone II del secolo III a.c., costruita pero
				  il pubblici sacrifici e l'anfiteatro romano di grandi proporzioni risalente ai
				  secoli III-IV d.c. Dall'altra parte trovasi il Teatro Greco largo 140 metri. E'
				  il più importante monumento teatrale dell'antichità giunto fino a
				  noi. Risale agli inizi del secolo V a. c. in seguito rinnovato e poi
				  rimaneggiato in età romana fra il I e il IV secolo d.C. E' interamente
				  scavato nella roccia ed è composto da una cavea a forma di conchiglia
				  che può ospitare 15.000 spettatori, divisa per mezzo di alcune scalette
				  in nove settori con 61 ordini di gradini. Le gradinate sono divise da un
				  ambulacro sulla cui cornice sono incisi per contrassegnare i vari settori, nomi
				  di divinità e di familiari di Gerone. Ai piedi della gradinata si trova
				  l'orchestra con al centro l'altare di Dionisio e infine la scena. La parte
				  superiore è circondata da una terrazza sui cui lati correvano due lunghi
				  portici destinati e riparare il pubblico e dove si trova la centro la grotta
				  artificiale, dedicata alle muse.  A fianco del teatro troviamo la latomia
				  del paradossale latomie sono delle cave di pietra formatosi in seguito furono
				  decorate con dipinti o bassorilievi e ancora i cristiani costruirono le
				  catacombe, oggi sono luoghi di incantevole bellezza e magia. Una di queste
				  grotte si chiama Orecchio  di Dionigi,
				  così chiamata per la sua particolare forma e per la sua incredibile
				  acustica; infatti Dionisio vi rinchiudeva i prigionieri per poi poter ascoltare
				  i loro discorsi. Tutt'oggi è possibile ascoltare questo fenomeno
				  acustico. A sinistra della latomia si trova la grotta dei Cordari, dove per
				  secoli i cordari hanno esercitato il loro faticoso mestiere secondo una
				  tradizione molto antica. La grotta è molto suggestiva per gli effetti di
				  luce e per la ricca vegetazione. Una galleria mette in comunicazione la latomia
				  del Paradiso con la latomia di S.Venera da cui si arriva alla necropoli di
				  Groticelle costituita da numerose tombe do epoche diverse. Si prosegue quindi
				  per viale Rizzo che offre una stupenda vista della città, del Porto e
				  del teatro Greco. Al termine di viale Rizzo si prosegue per viale Orsi e poi
				  ancora per corso Gelone. Si arriva a un quadrivio e imboccando viale Teocrito
				  si raggiunge la chiesa di S. Giovanni Evangelista. Sorge dove prima c'era una
				  basilica del secolo VI distrutta dai musulmani, poi ricostruita dai Normanni e
				  di nuovo distrutta dal terremoto del 1693. Dal vicino convento si giunge alle
				  catacombe di S. Giovanni, che dopo quelle romane sono le più importanti
				  e interessanti. Tornati nel viale Teocrito si arriva a Villa Landolina che
				  comprende una vasta area con rigogliosi giardini e una piccola latomia. Qui
				  sorge il nuovo Museo Archeologico. In via Augusto Van Platen troviamo
				  l'ingresso del cimitero di Vigna Cassia. Particolarmente suggestivo è il
				  cimitero dei protestanti con tombe di ufficiali inglesi delle guerre
				  napoleoniche e il sepolcro del poeta A. Van Platen.  A destra del viale
				  s'imbocca via Bassa Acrodina e poi ancora via Torino e al termine di questa si
				  trova la chiesa di S. Lucia eretta nel secolo XII nel luogo dove secondo la
				  tradizione fu martirizzata nel 304. Sotto la chiesa si estendono le catacombe
				  di S. Lucia.  A sud della città si trova una zona ricca di agrumeti e
				  papiri che crescono lungo il fiume Ciane. La località si chiama Forte
				  del Ciane e qui si trovano le rovine di un tempio greco. Ci si arriva in barca
				  partendo da Porto Grande. Lasciando Siracusa non bisogna mancare di visitare il
				  Castello di Eurialo che sorge a 9 Km sull'altopiano roccioso dell'Epipoli.
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