Albissola Marina: spazio
all'arte di Marilù Brancato |
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ALIGI SASSU: L'OPERA CERAMICA Albissola Marina e Albisola Superiore unite insieme per celebrare l'artista Aligi Sassu. Il museo Trucco e il Museo Civico d'arte contemporanea presentano un percorso itinerante e cronologico per illustrare l'esperienza artistica di Aligi Sassu protagonista dellarte del XX secolo. Le sculture, i piatti, i pannelli presenti nella rassegna, illustrano l'attività di Sassu nel periodo dei soggiorni ad Albissola e descrivono un processo artistico estremamente diversificato: l'artista si dedica alla produzione di opere di ceramica, dove soprattutto prevale la figura del cavallo, con un legame forte alla sperimentazione scultorea, avviata con il Ciclista del 1939, dove Sassu aggrega la percezione di plasmabilità della materia alla costante indagine verso la corporeità di oggetti e forme nello spazio. Dopo un mancato esperimento di creare un proprio laboratorio di ceramica, si ferma ad Albisola. Nella cittadina ligure insieme a, Tullio Mazzotti, che gli permette di allestire un atelier nella propria fabbrica di ceramica, dà il via ad un lungo periodo di produzione plastica che copre gli anni tra il 1948 e il 1960-61. Fra gli altri artisti che vi lavorarono in quel periodo sono da includere Fontana, Agenore Fabbri, Angelo Del Bon e più tardi Roberto Crippa, Enrico Baj, Sergio Dangelo, Wilfredo Lam, oltre agli appartenenti al gruppo Cobra: Asger Jorn, Guillaume Corneille e Karel Appel. Sassu, Fontana e Fabbri, grazie all'amico architetto Osvaldo Borsari, ricevono diverse commissioni per oggetti d'arredamento come maniglie in ceramica, piatti, piccole sculture decorative. Il soggiorno ad Albisola rappresenta per Sassu l'occasione per svolgere un'attività artistica estremamente diversificata: si dedica alla produzione di opere di ceramica con differenti soggetti. Un autore che collabora intensamente con architetti e arredatori è Aligi Sassu, impegnato nella creazione di grandi pannelli murali in ceramica che egli cuoce non solo ad Albissola, ma anche a Milano. Nel laboratorio Mazzotti l'artista produce la serie della maison Tellier. Ad Albisola egli aveva compiuto anche il grande riquadro parietale con Sciopero, ispirato ai contenuti del realismo sociale, con cui partecipa al primo festival di Cannes del 1955 L'interesse di Sassu per la ceramica risale ai secondi anni 30, quando conoscele officine di Albisola di Tullio Mazzotti e il gruppo di artisti, tra i quali Farfa, che vi gravitano intorno. Già di quel periodo sono i suoi primi esperimenti con questa tecnica. Ma il lavoro più indicativo si rifà al secondo dopoguerra, quando si stabilisce per un lungo periodo, fino ai primi anni 60, nella cittadina ligure. Opera allora in un clima di fervida collaborazione con tanti altri artisti presi dalla medesima passione: Fontana e Agenore Fabbri, in primo luogo e i giovani nucleari milanesi Roberto Crippa, Enrico Baj e Sergio Dangelo e gli espressionisti astratti nordici del gruppo Cobra, il surrealista cubano Wilfredo Lam. |