appunti di volo
Los Angeles: il turismo intelligente non è un optional

di Marco Diana
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Una linea della "metropolitana di Los Angeles" che attraversa in pieno il centro città: la freeway 101. Le vie del centro in questa zona sono ridotte a cavalcavia e offrono un panorama non molto suggestivo ai rari pedoni. Eppure si tratta di un luogo molto strano: da un lato si sa di essere nel cuore di una metropoli, dall’altro le percezioni sensoriali (vista, udito, olfatto) che arrivano dall’esterno fanno pensare ad un raccordo autostradale periferico. Uno strano contrasto che in poche città è dato sperimentare con tanta pienezza...

Spesso si dice che per fare del turismo intelligente è necessario essere indipendenti, rifuggire da viaggi organizzati e soluzioni preconfezionate per turisti alla ricerca esclusiva di immagini da cartolina, cercando piuttosto di entrare in contatto con la realtà del luogo che si visita. Tutto vero. A Los Angeles però questo, più che il frutto una scelta consapevole, sembra essere un imperativo, una condizione necessaria per riuscire a esplorare e conoscere uno sterminato agglomerato urbano che forse è persino improprio chiamare città. Los Angeles infatti non è altro che un mosaico composto da un centinaio di quartieri diversi, tenuti insieme da una rete capillare di autostrade urbane che non ha eguali nel resto del mondo, e che forse già da sola vale una visita.

A Los Angeles, per trovare una "attrazione" che possa soddisfare un qualunque stereotipo del turista massificato, ad esempio una meraviglia naturale o artistica, bisogna spesso fare un viaggio talmente lungo da vanificare il beneficio che il viaggio inizialmente si proponeva. Infatti i "monumenti" di Los Angeles sono sparsi in un’area grande quanto una regione italiana di media grandezza, intramezzati da un caleidoscopio di sobborghi residenziali, aree commerciali e parcheggi dall'aria carina ma asettica se va bene, anonima nella maggior parte dei casi e da baraccopoli del terzo mondo in determinate zone. Questo tessuto connettivo per definizione non presenta alcun interesse nell’ottica del turismo "mordi e fuggi". A chi è interessato viene proposto con successo (commerciale) il giro d'Italia in cinque giorni, dato che i massacranti spostamenti in pullman vengono ripagati da visite a monumenti unici... il giro di Los Angeles in cinque giorni lascerebbe sicuramente un ricordo molto meno positivo in tali persone.

La conclusione non è che non vale la pena di visitare Los Angeles, né che bisogna soggiornarvi cinque mesi per avere il tempo necessario a girarla tutta. Chi vuol visitare questo posto e "imparare" veramente qualcosa (o semplicemente essere soddisfatto del viaggio) si prepari però ad un faticoso apprendistato e ad una lenta conquista, un po' come quando occorre sudare parecchio per superare un esame particolarmente difficile. Del resto, spesso sono proprio questi gli esami che, una volta superati, danno le maggiori soddisfazioni.