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La Cittadella di
Bonifacio
La visita alla Cittadella, la città alta, si inizia proprio
dalla Rampe de la Marine, l'antica via gradinata che penetra sotto la piccola
rocca e che fu per molto tempo l'unica entrata della città. Alla
sua sommità si gode un bel panorama su entrambi i lati del
promontorio. Costeggiamo il Bastion de lEtendard, che fu attrezzato
nel 1500 per linstallazione di pezzi di artiglieria pesante. Utilizzato
per la guarnigione fino alla Rivoluzione francese, oggi ospita un piccolo
museo. Si entra ora nel cuore di Bonifacio dalla Porte de
Gênes.
Sbuchiamo in una piazzetta, Place
dArmes. Per terra ci sono dei lastroni circolari che ostruiscono i granai
dove venivano immagazzinate le riserve alimentari della
città in caso di assedio. Davanti ci si presenta un intrico di
vicoli e stradine strette, con una rete di edifici storici e negozi di
artigianato. Un brulichio di gente rende quasi difficile camminarvi, ma lo
spettacolo merita il lieve disagio per la calca. Le strette case bonifacesi
tradizionali sono degne d'attenzione: un tempo erano vere e proprie fortezze a
cui si accedeva attraverso una scala esterna, ritirata al cadere della notte.
Internamente, al pianterreno, intorno al cortile, si trovavano un frantoio
d'olive, una cantina, una riserva di grano e talvolta una stalla per l'asino.
Ogni abitazione possedeva inoltre il proprio forno e la propria cisterna
alimentata da un ingegnoso sistema di grondaie. Gli edifici erano composti
originariamente di un solo piano, ma poi, nel XIX secolo, furono soprelevati,
acquistando l'aspetto attuale. Tale ristrutturazione è motivata dalla
forte crescita demografica di quel periodo e dalle dimensioni piuttosto ridotte
della città. La case odierne, a tre piani con balconi, non superano
però per questione di sicurezza laltezza dei bastioni e sono
costruite in pietra calcarea presa dalla falesie e poi tinta con colori
pastello. Un sistema di archi le collega le une alla altre. Le arcate che
attraversano strade e vicoli sono canalizzazioni attraverso le quali le acque
piovane che cadono sui tetti della città affluiscono verso profonde
cisterne.
Diverse sono ancora le cose
meritevoli di esser viste, tra un angolo e laltro, tra profumi e oggetti
per i turisti, ma per evitare una noiosa elencazione, vi rimando
allefficace approfondimento tratto dal depliant dellUfficio
Turistico. |