appunti di volo In trekking da BOLOGNA a FIRENZE per gli ANTICHI SENTIERI della "LA VIA DEGLI DEI"

testo di Domenico MANARESI
foto di : C. Agostini - V. Cavara - G. Crovetti - V. Giannella
 
sommario
L'ideazione

Il percorso

Notizie tecniche

Al rallentatore

La prima tappa

La seconda tappa

La terza tappa

La quarta tappa
 
nei dintorni di Firenze
La Firenze insolita

La Firenze rinascimentale

Pontormo e Santa Felicita

Perseo in Piazza della Signoria

ANNOTAZIONI di revisione del viaggio

Ideazione del tracciato

Un ragazzino di poco più di dieci anni, agli inizi del '50, accompagna il padre in auto su quella Strada Provinciale che da Vado, alle porte di Bologna, si inerpica sul versante destro della Val di Setta e prosegue poi, in direzione Sud, lungo il crinale che divide tale valle da quella del Savena.
Quando cresce, diventa un omone grande e grosso, ma nella sua mente è sempre impressa quella scritta su fondo blu in grandi lettere bianche: "S.P. n.59 VIA DEGLI DEI", che - a quei tempi - appariva su grandi cartelli posti ai bordi della strada.
Nonostante gli anni, al nostro omone ("Mingan", per gli amici), mai era passato il desiderio di percorrere tutta quella strada, di vedere dove portava, di capire il perché di quella scritta un po' poetica, tra il religioso ed il mitologico: "Via degli Dei".

Solo a fine anni '80, anche grazie ad alcuni volonterosi che stanno cercando su quel crinale le tracce, ora ben evidenti, dell'antica strada romana Flaminia Militare - riesce a convincere parenti ed amici a collaborare nella ricerca di quei sentieri che, dalla prima periferia di Bologna, passando per Monte Adone, Monzuno (Mons Junonis?), Monte Venere e Monte Luario (la dea Lua..), portano al Passo della Futa. Da questi toponimi risulta evidente il perché dell'origine del nome "Via degli Dei".

Il lavoro di ricerca non é facile, anche perché la segnaletica del CAI era allora - a fine anni '80 - pressoché inesistente. In questo tratto di valico appenninico sono quindi per noi di grande aiuto e di prezioso riferimento i selciati di strada romana portati recentemente alla luce. Questa strada - di cui parla Tito Livio nella sua "Storia Romana" - segue esattamente il crinale spartiacque fra il Savena ed il Setta fino al passo della Futa, quindi prosegue seguendo il crinale che scende dolcemente verso il Mugello: chi percorrerà questa nostra "Via degli Dei" avrà l'emozione di imbattersi e calpestare quei selciati scomparsi da quasi duemila anni sotto una folta vegetazione.

La mancanza di segnaletica CAI a quei tempi, fa poi sorgere l'esigenza di individuare il percorso con un simbolo unico. E il fatto che durante una esplorazione si trovi casualmente in uno zaino uno spray giallo, induce a fare le prime indicazioni con due palle gialle, le ormai note e, con valore solo storico, "dau bâl zâli", che dovranno essere sostituite con un "logo" definitivo che sarà scelto dal CAI. Individuato così il trekking da Bologna (Badolo) al Passo della Futa in due tappe, spontaneo ed immediato é il desiderio di raggiungere Firenze a piedi!

La ricerca del percorso nel versante toscano é meno difficoltosa, data l'esistenza, già nei primi anni '90, di una buona segnalazione dei sentieri CAI in questa zona. E così si decide di raggiungere il Mugello scendendo dal Monte Gazzaro e attraversando lo storico passo dell'Osteria Bruciata. Questa scelta di deviare, almeno fino a S.Agata, dal tracciato dell'antica strada romana del 187 a. C. é dovuta essenzialmente a ragioni naturalistiche e panoramiche.
Da San Piero a Sieve - sempre assumendo, per ora, come "logo" dell'intero trekking fino a Firenze le ormai note "dau bâl zâli" - il percorso tocca la benedettina Abbadia del Buonsollazzo, poi Monte Senario con il frequentatissimo Santuario ricco di storia, ed infine la cima del Pratone da cui si gode la splendida vista, in lontananza, di Firenze con l'inconfondibile Cupolone del Brunelleschi. Fiesole così è ormai "a portata di mano".

Il nostro omone, camminando per facili sentieri, ora in boschi, ombrosi custodi di una distensiva natura e di fascinose testimonianze della storia, ora su crinali panoramici e soleggiati che raggiungono, anche, "vette" con vedute a 360 gradi, è arrivato a Firenze.


Per una descrizione più dettagliata del tutto è opportuno consultare la Guida "LA VIA DEGLI DEI" della Tamari Montagna Edizioni