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Uscendo dalla Cucina si può accedere al Parco che si apre nella sua maestosità che sorprende in qualsiasi stagione. Laspetto attuale è quello datogli dal Kurten nell800 per volere del re Carlo Alberto. Lungo i viali si ripercorrono le amene passeggiate che il sovrano era solito concedersi per ritrovare un po di tranquillità dalle pressanti questioni di stato che non lo abbandonavano neppure in "vacanza". Il Parco è punteggiato da costruzioni
che ricordano gli svaghi che qui si concedeva la famiglia reale. Al fondo del Parco, esaltata da quinte verdi
opportunamente studiate dal Kurten, sorgono le Margarie, meraviglioso complesso
in stile neogotico che costituiva lazienda agricola del Castello. Ma a voler percorrere ancora i viali del Parco, il visitatore attento può cogliere altre suggestioni: lObelisco dedicato alla vittoria militare del Trocadero a cui Carlo Alberto partecipò; la Torre sulle rive del Grande Lago; lEremitaggio nascosto dalle fonde degli alberi. Il Parco naturalmente è un meraviglioso spazio verde e Carlo Alberto, così come ogni visitatore che lo attraversi, amava perdersi tra le contorte radici delle piante secolari: platani, aceri, ippocastani, betulle, carpini vivono accanto al ginko biloba, ad un magnifico olmo del Caucaso, allalbero di Giuda, al liriodendro, solo per citare alcune specie. Anche i fiori colorano il verde del Parco: i muscari del Lago dei Cigni, i narcisi, i tulipani, laglio ursino. E nel Parco non mancano mai le sorprese: il volo radente di una cicogna o di un airone, la svelta corsa di uno scoiattolo o il lento nuotare di un germano reale. |