La Palazzina
IL CASTELLO
IL REAL PARCO
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IL CASTELLO E IL REAL PARCO DI RACCONIGI


IL CASTELLO

Nel Castello si segue un percorso che porta il visitatore a scoprire spazi, motivi decorativi e storie che abbracciano tutte le epoche.
Riferimenti mitologici, arredi e decori, ritratti, suppellettili danno perfettamente l’idea della storia e del vissuto di questa dimora.

Percorrendo le sale dell’Appartamento di Parata si immagina il via vai di ospiti, personaggi di corte e ministri che all’epoca di Carlo Alberto giungevano ad animare la quiete racconigese.
Dal maestoso Salone di Ercole si dirigevano alla Sala di Diana attraversando spazi che vibravano dei candidi stucchi del Bolina.
Accolti nelle neoclassiche Sale dei Dignitari o di Ricevimento ammiravano le storie degli eroi e gli elogi che la Fama dedicava al loro sovrano.

Sostando nel magnifico Gabinetto di Apollo si sentivano soggiogati dalla fama dei poeti e dei drammaturghi che ornano le pareti o erano coinvolti nell’osservazione dell’animato fregio con i Giochi Pitici. Poi erano accolti dal Re, nel Gabinetto Etrusco, lussuoso elogio della cultura etrusca e greca.

Nel Castello si trascorrevano anche momenti meno formali. Gli ospiti erano accolti negli appartamenti delle Gallerie dei Ritratti e dei Cardinali e, i più importanti, anche nel suggestivo Appartamento Cinese.
La Sala da Pranzo riuniva la piccola corte nei momenti conviviali a cui seguivano le chiacchiere accompagnate dal Tè o dal Caffè.
Le serate trascorrevano intorno al tavolo da biliardo oppure giocando a carte nella Galleria della Cappella.
In occasioni speciali gli Appartamenti di Rappresentanza al piano nobile accoglievano gli ospiti più illustri.

Dopo Carlo Alberto, il Castello dovette attendere quasi 50 anni per tornare ad essere frequentata dimora di villeggiatura e allora si trasformò secondo le moderne esigenze del tempo: impianti di riscaldamento, bagni e energia elettrica apparvero negli appartamenti più frequentati; ospiti di prestigio vennero in visita ai sovrani e l’ultimo re d’Italia, Umberto, nacque proprio nella residenza racconigese, al secondo piano, negli ambienti privati.

Qui gli spazi voluti da Carlo Alberto per la coppia reale e per i principini vennero trasformati in un unico moderno e funzionale appartamento. Una decorazione più sobria, accanto alle innovazioni tecnologiche, furono le scelte che motivarono Vittorio Emanuele III ed Elena del Montenegro a frequentare con assiduità la residenza.

Nel 1930 il Castello fu donato al principe Umberto, in occasione del suo matrimonio con Maria José del Belgio, ed egli volle raccogliere qui le sue collezioni arricchendo ulteriormente il patrimonio della residenza.
Ed è proprio una giovane Maria José con i suoi piccoli principini a sorprendere i visitatori nella Sala della Musica ricordandoci che la visita non è ancora finita.

Il Castello offre ancora la deliziosa Cappella di Palazzo che conserva le spoglie dell’ultimo discendente dei Savoia Racconigi e quelle di una sconosciuta Santa Grecinia e le Cucine, sorprendenti ambienti in cui non è difficile immaginare, camerieri, cuochi e sguatteri correre indaffarati nel loro lavoro.