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Nel Castello si segue un percorso che porta il
visitatore a scoprire spazi, motivi decorativi e storie che abbracciano tutte
le epoche. Percorrendo le sale dellAppartamento
di Parata si immagina il via vai di ospiti, personaggi di corte e ministri
che allepoca di Carlo Alberto giungevano ad animare la quiete
racconigese. Sostando nel magnifico Gabinetto di Apollo si sentivano soggiogati dalla fama dei poeti e dei drammaturghi che ornano le pareti o erano coinvolti nellosservazione dellanimato fregio con i Giochi Pitici. Poi erano accolti dal Re, nel Gabinetto Etrusco, lussuoso elogio della cultura etrusca e greca. Nel Castello si trascorrevano anche momenti
meno formali. Gli ospiti erano accolti negli appartamenti delle Gallerie dei
Ritratti e dei Cardinali e, i più importanti, anche nel suggestivo
Appartamento Cinese. Dopo Carlo Alberto, il Castello dovette attendere quasi 50 anni per tornare ad essere frequentata dimora di villeggiatura e allora si trasformò secondo le moderne esigenze del tempo: impianti di riscaldamento, bagni e energia elettrica apparvero negli appartamenti più frequentati; ospiti di prestigio vennero in visita ai sovrani e lultimo re dItalia, Umberto, nacque proprio nella residenza racconigese, al secondo piano, negli ambienti privati. Qui gli spazi voluti da Carlo Alberto per la coppia reale e per i principini vennero trasformati in un unico moderno e funzionale appartamento. Una decorazione più sobria, accanto alle innovazioni tecnologiche, furono le scelte che motivarono Vittorio Emanuele III ed Elena del Montenegro a frequentare con assiduità la residenza. Nel 1930 il Castello fu donato al principe
Umberto, in occasione del suo matrimonio con Maria José del Belgio, ed
egli volle raccogliere qui le sue collezioni arricchendo ulteriormente il
patrimonio della residenza. Il Castello offre ancora la deliziosa Cappella di Palazzo che conserva le spoglie dellultimo discendente dei Savoia Racconigi e quelle di una sconosciuta Santa Grecinia e le Cucine, sorprendenti ambienti in cui non è difficile immaginare, camerieri, cuochi e sguatteri correre indaffarati nel loro lavoro. |