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Sacra di San Michele
San Bartolomeo
Sant' Antonio di Ranverso

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I dintorni di Avigliana


la Sacra di San Michele


Uno dei monumenti più singolari della Cristianità, sorto intorno al 1000, testimone di un fervore spirituale che permeava l'Europa intera e oggi monumento simbolo della Regione Piemonte, questo monastero benedettino è stato costruito sui torrioni rocciosi del Monte Pirchiriano a 1 000 metri di altitudine, da cui domina l' ingresso della Valle di Susa.

Ampliato nel corso di diversi secoli, esso mantiene ancora le testimonianze delle epoche in cui era un centro culturale e feudale di grande prestigio: arte romanica e gotica nelle sue navate, tradizioni francesi e piemontesi negli affreschi e nei dipinti che ornano le pareti della basilica, tracce di avorio piacentino e lombardo in genere nelle sculture e nei capitelli, ricchi di quella simbologia che permeava lo spirito medievale.

Defendente Ferrari, Secondo del Bosco da Poirino, Antonio Maria Viani, il celebre Maestro Nicolao e numerosi scalpellini e artisti delle loro botteghe vi hanno lasciato l'impronta indelebile della loro arte. Una visita alla Sacra di San Michele completa dunque quella serie di suggestioni che in un certo modo hanno avuto origine dal percorso compiuto in Avigliana: la testimonianza dello spirito religioso suggella, come suggellava nel medioevo, l'incontro con civiltà passate ma non scomparse.

L'unione tra sacro e profano, la simbiosi tra castello e monastero, erano il sigillo di un mondo civile e culturale che si completava nella divisione dei poteri. La Sacra è un complesso che, ora come in passato, ha una valenza euro- pea anche per le attività che i Padri Rosminiani hanno saputo riportare nella solitudine di un monte che voleva essere città di Dio ma anche modello per il mondo. In pochi minuti di auto, dai Laghi di Avigliana, si può raggiungere i monastero, la cui visita non lascia mai indifferenti.

La porta di ferro, la foresteria, il monastero vecchio, lo scalone dei morti con il portale dello zodiaco, il caratteristico campanile mozzo, i ruderi del monastero nuovo con e suggestive leggende, rivivono ora di una vita nuova che richiama però la spiritualità di chi lavorò quelle pietre per abitarle: stupore per il semplice turista, raccoglimento per i pellegrino, scoperte o conferme per lo studioso nessuno lascia la Sacra nello stesso stato d'animo in cui l' ha raggiunta.