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In viaggio tra la natura montana, il mare e le città La Calabria vi offre una vacanza per ogni stagione, perchè non bisogna dimentaicare che il clima è temperato e dunque può essere visitata anche nelle mezze stagioni, e da pochi anni anche d'inverno nelle montagne silane dove si pratica lo sci sempre di più. Se i famosi Bronzi di Riace sono diventati quasi a simbolo stesso della regione non solo nell'iconografia turistica, molte altre sono le bellezze artistiche che esprimono il farsi della storia di questa terra controversa. Esistono però bellezze purtroppo spesso ignorate, identificate comebellezze minori, forse meno cariche di fascino ma intrise di altri umori atti a valorizzare le tradizioni del popolo calabrese. Così, accanto alle vestigia magnogreche, agli scavi di Locri e di Sibari, il turista coglie l'incanto della Cattolica di Stilo, un altro'simbolo della Calabria, il suo monumento bizantino più noto, ma trascura il Battistero e la Cattedrale di Santa Severina, la bellezza di Altomonte, una delle cittadine più affascinanti della regione, ricca di pregevoli opere d'arte; e dimentica spesso l'imponente Cattedrale normanna di Gerace, oppure il bel Duomo di Cropani. E se Tropea e Le Castella
risultano i centri turistici balneari tra i più famosi e frequentati
della regione, e anche tra i più suggestivi e carichi di storia, non di
rado, però, si tralascia il silente fascino delle Serre con i
suoi paesaggi alpestri e la maestosità della Certosa di Serra San
Bruno; oppure le perle bizantine di Rossano, dove accanto al Codex
Purpureus, il celebre evangeliario greco, le chiese di Santa Maria del Patire e
di San Marco rappresentano le testimonianze più significative
dell'orientalizzazione della Calabria, che riguardò la lingua, l'arte e
la religione. O ancora, si trascura San Demetrio Corone, che oltre a
vantare la chiesa di Sant'Adriano - tra le costruzioni più
interessanti dell'arte duecentesca della Calabria - è uno dei centri
dove ancora molto vive sono le tradizioni e la lingua albanesi. Questo insieme di storia e di tradizioni, dunque è la vera essenza della Calabria, le cui bellezze non si esauriscono solo nei segni e nei miti della civiltà greca o di quella bizantina, ma si estendono alle traccie di quelle successive, dai Normanni agli Aragonesi, dagli Angioini agli Spagnoli, e a tante altre manifestazioni minori, espressioni del ruolo avuto dalla regione nel passato. Né il patrimonio naturale e ambientale può essere ricondotto solo alle bellezze dei suoi quasi ottocento chilometri di costa; perché la Calabria è anche montagna, suggestiva, segreta. Come il massiccio del Pollino, con i suoi pini larici secolari e le sue gole pittoresche, o la magica Sila, con i suoi incantevoli laghi e la sua fauna, i suoi austeri e fitti boschi, o le poderose Serre e l'impenetrabile e temibile Aspromonte, aspro nel nome ma dolce nella sua rigogliosa natura. Del resto, basta percorrere gli oltre trecento chilometri del tratto autostradale che collega Castrovillari a Reggio per cogliere la diversità di questa regione, le suggestioni del paesaggio, le conformazioni dei paesi, alcuni arroccati su montagne e speroni quasi inaccessibili, il dolce declivio delle colline, l'incantevole bellezza delle coste, gli scenari che si aprono al1'improvviso e sempre diversi. |