Piani di volo Matera: viaggio tra i sassi e le chiese rupestri  
Sommario
Piazza Vittorio Veneto

Via Panoramica

Via Appia

Via Fiorentini

Ripresa via D'Addozio, al termine di questa si finisce in via Fiorentini. Di fonte il declivio che parte dalla Cattedrale, si continua con il versante occidentale della Civita: è un insieme di case, grotte, palazzetti e palazzi con elementi di quell'architettura spontanea tipica degli antichi rioni materani. Terminata via Fiorentini si è in via Madonna delle Virtù, strada costruita per unire i Sassi seguendo il ciglio della Gravina; il torrente si può osservare da balconate che interrompono il muraglione e permettono la visione del burrone posto fra la Civita e la Murgia, sulla quale in primo piano è evidente, per la presenza di tre aperture, la cripta della Madonna degli Angioli, ricca di affreschi di varie epoche, meriterebbe di essere visitata ma per raggiungerla si debbono superare diverse difficoltà.

Sulla destra della strada, su quattro gradini si apre l'antica chiesa rupestre della Madonna delle Virtù, risalente al 1674. L'interno si articola in tre navate, divise da quattro pilastri diversi l'uno dall'altro. Di grande interesse la decorazione con motivo dominante a tortiglione; particolarmente curato è il soffitto a tenda movimentato da una serie di monofore su due ordini riproducenti con grande approssimazione i motivi architettonici delle chiese sub-divali. Crocifissione, di epoca settecentesca, di tipo popolaresco, situata nell'abside centrale. Questa chiesa faceva parte di un antichissimo monastero che si sviluppava profondamente nella roccia, in parte esistente e attraverso una gradinata posta fra la chiesa e l'ex monastero si può salire in un'altra importante cripta, quella di San Nicola dei Greci. La cripta, scavata tra l'XI e il XII secolo, è a due navate con abside e si sviluppa su piani diversi. Notevoli sono gli affreschi datati dal XII al XIV secolo come la Crocifissione o quello raffigurante S. Nicola. Sia nella navata di destra sia sul pianoro sovrastante sono presenti numerose tombe di varia grandezza scavate nella roccia, di tipo barbarico. Con recenti lavori di sistemazione del complesso abitativo che si sviluppa presso S. Nicola dei Greci sono visitabili diverse case-grotte con i relativi servizi. Trattandosi di ambienti ricadenti nella Civita, meritano di essere viste per poter avere un'idea della vita in grotta e delle sue strutture complementari; fra l'altro si può osservare un esempio di raccolta d'acqua con vasche di decantazione ed una serie di silos campaniformi per le riserve di viveri necessari durante gli assedi della città. Proseguendo lungo la via della Madonna delle Virtù si finisce in pieno Sasso Caveoso, nel quale ci si appresterà a fare una passeggiata ricca di sorprese in cui si possono osservare esempi di edilizia alquanto varia ed interessante, dalla casetta-grotta al palazzo gentilizio, dal basso in alto si individuano i palazzi Pomarici, Malvezzi e Gattini.

Al termine della strada, sulla sinistra, vi è la chiesa di San Pietro Caveoso, a picco sul torrente. E' ad una navata con cappelle laterali, dopo il lungo lavoro di restauro sono stati messi in luce affreschi di buona fattura e di varie epoche; è affiancata da un tozzo campanile terminate a cuspide. Attraverso l'arco posto a destra della chiesa di prosegue a piedi per un viottolo sul ciglio della Gravina e dopo pochi metri si incontra la chiesa rupestre di S. Pietro in Monterrone, costruita per ospitare temporaneamente il Capitolo di S. Pietro e Paolo, dopo che la chiesa in rupe fu Pietro Caveoso.

Al termine del viottolo, su un piano rialzato, si trova la chiesa di S. Lucia alle Malve. Affreschi nella chiesa di S. Lucia alle MalveEssa faceva parte di un importante insediamento monastico, utilizzato sino al 1283 dalle monache di clausura dell'Ordine benedettino; l'interno è a tre navate separate da semplici pilastri e il soffitto è piatto ed ornato da cinque cerchi simultanti piccole cupole. Gran pregio ha assunto questa chiesa rupestre per il corredo pittorico che, a seguito delle recenti scoperte, ha assunto un volume e un interesse maggiore. Molto importanti sono le ricche pitture murali e gli affreschi, come la seicentesca Madonna del Bambino o le straordinarie immagini della Madonna del latte e di San Michele (XIII secolo). Come necropoli, con tombe scavate nella roccia di epoche diverse, a partire dal VI secolo a.C. fino al XII d.C. Attraverso una rampa si può salire a monte del masso che sovrasta S. Lucia alle Malve, dove vi sono le cripte fra loro comunicanti di S. Giovanni di Monterrone e di S. Maria de Idris, quest'ultima è in parte scavata e in parte costruita. Si compone di una navata irregolare con pitture murali di varie epoche, in gran parte in restauro. A sinistra dell'altare, per una porticina, si passa in un cunicolo semibuio, che porta nella cripta di S. Giovanni in Monterrone. La cripta merita grande attenzione per gli splendidi affreschi: sulla parete destra del cunicolo campeggia la figura straordinaria del Precursone (XIII secolo) e di San Nicola con il Vangelo (XIV secolo). Altri importanti affreschi sono visibili sulle pareti dell'aula.

Dal masso dell'Idris si scende in Via Buozzi, risalita questa, s'imbocca vico S. Leonardo per raggiungere il Convicinio di S. Antonio, sito nel rione Casalnuovo Un elegante portale, segnato con il numero civico 163, sormontato da un arco ogivale con decorazione tribolata, dà adito ad un cortile su cui si affacciano quattro chiese rupestri, trasformate alla fine del settecento in cantine. Sorte fra il XII e il XIII secolo, queste quattro chiese costituiscono per la tipologia e i motivi decorativi dominanti una delle mete non trascurabili di questo itinerario. Il primo vano subito dopo l'arco era adibito ad abitazione del custode. Da questo vano si entra nella cripta di San Primo e attraverso un varco all'attigua Santa Maria Annunziata. Quest'ultima presenta un'ampia aula, seguita dal presbiterio, scandito sul fondo e sui lati da tre archi delimitanti absidi di diversa profondità. La cripta prende luce dall'ingresso che dà sulla Mugia e da quattro finestrelle appena strombate. Un tempo erano visibili molti affreschi: solo in particolari condizioni climatiche se ne possono leggere alcuni sia a sinistra dell'ingresso sia sulla parete di fondo. A fianco la chiesa di San Donato, a pianta quadrata, scandita da due grossi pilastri, da cui partono semplici archi parabolici. La navata centrale è ricca di affreschi. La quarta ed ultima chiesa del Convicinio è quella di S. Antonio Abate, preceduta da un piccolo pronao; la cripta si articola in tre navate divise da quattro pilastri. Molto interessante è la navata di sinistra, illuminata da una finestra rettangolare nel primo spazio e da tre graziose aperture quasi tutte strombate, affiancate ed incorniciate. Vi sono numerose pitture murali come quelle raffiguranti S. Antonio Abate e S. Sebastiano.

Intorno al Convicinio si sviluppa il rione Casalnuovo, sin dal cinquecento abitato da colonie albanesi, che riproposero la coltivazione della vite; difatti accanto ad ogni abitazione vi è la cantina. Ora è completamente disabitato per il famoso sfollamento operato nel 1952. Di qui si potrebbe raggiungere a piedi un'altra chiesa rupestre, S. Barbara, ma conviene tornare indietro, prendere un mezzo di trasporto e seguire via Buozzi, a sinistra via Casalnuovo fino al n. 287; subito dopo, attraverso un viottolo ripidissimo, tagliato sulla sponda dei torrente, a circa venti metri dal piano stradale si raggiunge la bellissima cripta. E' una delle classiche cripte con impianto bizantino, databile tra il IX e il X secolo. L'ingresso, ad arco parabolico, è affiancato da due colonne con sommari capitelli ricavati nel masso tufaceo. Subito dopo l'ingresso vi è un altro arco, attraverso il quale si entra nell'aula. La cripta conserva alcuni affreschi molto interessanti di carattere sacro e profano, tra cui un immagine di S. Barbara del XIII secolo.

Continuando per la stessa strada è possibile visitare altre importanti chiese come la Madonna dell'Abbondanza, il cui ingresso è ingresso è in via Cappuccini n. 13 e il Cappuccino Vecchio, situato alla fine di un ripidissimo sentiero. L'itinerario è così concluso, per il ritorno in centro si prende via Cappuccini e poi Via Lucana


L'itinerario in breve:

Via FIORENTINI - Via MADONNA DELLE VIRTU': MADONNA DELLE VIRTU', S. NICOLA DEI GRECI, S. PIETRO CAVEOSO - VICO SOLITARIO: S. PIETRO IN MONTERRONE - Via CASALNUOVO: CONVICINO DI S. ANTONIO, S. BARBARA