Viaggio nell'Europa centro-settentrionaledi Andrea GENOVESE |
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Andando verso sud,
arriviamo dopo 50 km di ottima autostrada a L'Aja (Den
Haag), sede del governo, città elegante, con molto verde e il
bellissimo Museo Reale di Pittura, con capolavori di Rembrandt.
Pochi km a sud dell'Aja, c'è Delft, prototipo della cittadina olandese: case graziose, canali, verde, la grande piazza del Mercato al centro (con la cattedrale) e in più le famosissime ceramiche bianche e blu, uno dei pezzi forti dell'artigianato olandese. Vicino Delft, c'è Rotterdam, seconda città dell'Olanda e primo porto al mondo, ma noi tiriamo dritti fino a Bruges (o meglio Brugge, dato che siamo nelle Fiandre, Belgio fiammingo), forse la più bella città belga e la più intatta città rinascimentale dell'Europa occidentale. Un tempo era uno dei massimi centri commerciali europei grazie al suo porto, ma l'insabbiamento del fiume la tagliò fuori dal mare e dai commerci. Nel sec XV la grande scuola pittorica e architettonica fiamminga lavorò qui, permettendo a Brugge di diventare la magnifica città che possiamo visitare oggi. I canali ci offrono degli scorci bellissimi, con le abitazioni in stile assolutamente unico; nel cuore della città c'è ovviamente la piazza del Mercato (Markt), cinta da magnifici palazzi; vale la pena fare i 366 scalini per salire in cima al campanile del Belfort, da cui si gode un bel panorama e con un carilllon di 36 campane; passeggiando nel gradevolissimo e piccolo centro storico, visitiamo la Chiesa di Nostra Signora (Vrouwekerk) con la Madonna col Bambino di Michelangelo, la Basilica del Santissimo Sangue (con una magnifica facciata gotico-rinascimentale) e arriviamo al Minnewater (lago dell'amore), molto caratteristico e romantico. Per gli amanti dell'artigianato segnaliamo, se mai ce ne fosse il bisogno, i celebri merletti di Brugge, reperibili in tantissimi negozi. Lasciando Brugge e attraversando il Belgio, facciamo una sosta "alcolica" nell' Abbazia di Orval, nel sud del paese, al confine con la Francia e vicino al Lussemburgo. Quest'Abbazia, fondata nel 1000 e più volte ricostruita, è più famosa per la birra che vi si produce che per l'abbazia in sé; i monaci cd. Trappisti producono qui (e in poche altre abbazie, es. Chimay) una birra molto forte e fruttata; il Belgio è infatti un paese molto orgoglioso delle sue birre, si dice che ce ne siano 365 diverse, una per ogni giorno dell'anno; in effetti ce ne sono tipi svariati, con sapori impensabili, da quelle classiche a quelle vinose, da quelle con aggiunta di ciliegie e lamponi (kriek e framboise) a quelle per l'appunto trappiste. Sono tutte birre reperibili molto difficilmente se non in loco (da noi si può trovare con difficoltà quella di Orval o con facilmente la comunissima ma mediocre Stella Artois. Assaggiata questa specialità locale e visitata la graziosa Abbazia, attraversiamo il Lussemburgo (dove conviene fare benzina) e entrati in Germania arriviamo ad Heidelberg, graziosa città del Baden Wurttemberg, famosa soprattutto per la sua antichissima Università. Il centro, stretto tra la collina e il fiume Neckar, è molto caratteristico ed è attraversato dalla lunga Hauptstrasse, isola pedonale di 2 km; sulla collina è assolutamente meraviglioso il Castello del '400, attrazione cittadina e da cui si gode un bel panorama della cittadina. Dopo un'ottima cena tipicamente tedesca (bistecca di maiale, wurstel, crauti e birra) vicino al Markt e una buona dormita in un campeggio sul Neckar, si riparte alla volta dell'Italia, 600 km e siamo a Milano. |
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