appunti di volo

La bianca isola di San Nicola

di Valeria Rosa

SAN NICOLA
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Verso il Torrione Angioino e il pozzo

Al fondo del corso, a difesa dell’Abbazia, sorgono le Mura e il Torrione Angioino.
Questo torrione circolare fiancheggia la porta principale del castello, che un tempo era munita di un ponte levatoio collocato al limite di un profondo fossato, largo circa 10 metri e che è ancora visibile. Sopra la porta sono visibili tre mensole, tra le quali si aprono i piombatoi che servivano per lanciare sassi, olio e saette.
Le numerose opere di difesa, che circondavano interamente il tratto più elevato e stretto dell'isola di San Nicola, dove si trova l'abbazia, furono iniziate probabilmente dai Benedettini e terminate dai Cistercensi, sostenuti dagli Angioini. Carlo II d'Angiò infatti, nel 1294 diede istruzione al Giustiziere di Capitaneria affinché si costruissero parapetti, merli e tutto ciò che poteva servire per la difesa. La costruzione conventuale dovette essere provvista di efficaci difese solo a partire dal XV secolo, costituite inizialmente dal torrione cilindrico e dalle alte mura merlate cui si affiancarono successivamente la cinta estrema ed il fossato.

Oltrepassata la porta della Torre si giunge, per uno stretto corridoio, alla Loggia della Cisterna della Meridiana, un grande pozzo deputato alla raccolta dell’acqua piovana, fondamentale data la totale mancanza di sorgenti di acqua dolce.