|
Dalla Marina
all'abitato
Dal porticciolo, si prende
lunica porta di ingresso. Si sale per una rampa stretta fra il monte e la
cinta murata del borgo,
con feritoie distanziate usate un tempo per controllare
il mare aperto, che regalano ancora oggi inconsueti scorci di paesaggio. Si
giunge così alla Torre dei Cavalieri del
Crocifisso, che presenta unarchitrave in pietra con la scritta in
latino "spezzerà e stritolerà chi varcherà la soglia",
monito dei lateranensi. Ai lati due fregi che rappresentano le forze veneziane
e quelle degli infedeli. Nel portico sottostante, incavata nella roccia,
cè la Cappella di S. Maria delle Grazie, con la statua
della patrona che viene portata in trionfo nella processione
dagosto.
Una seconda rampa diagonale termina
alla Torre del Pennello, un piccolo torrione a forma quadrilatera, dove
era il corpo di guardia e la vedetta. Vicino si trova una porta dingresso
che conduce alla stanza in cui gli ospiti stranieri erano obbligati a deporre
le armi. la "Torre del Pennello", Di fronte si può scorgere in tutta la
sua bellezza l'isola di San Domino.
Più avanti a sinistra si
incontra il Bastione del cannone, la zona che era munita, fino alla
seconda guerra mondiale, di pezzi dartiglieria. Di fronte mi trovo il pittoresco insieme di edifici e
di mura che occupa la sommità dell'isola. Proseguo in una zona ancora di
leggera salita: siamo in corso Diomede, la via principale
dell'abitato di San Nicola. Qui, sul pianoro, sorge il pittoresco
abitato che si trova in mezzo a due filari di alberi della specie di tamerici e
acacie, con una piccola pineta allinterno. Si nota il monumento in
bronzo dedicato ai perseguitati politici, a ricordare la Tremiti come terre di
confino. E un luogo suggestivo, con un tempo a sé stante, dal
quale si gode uno splendido panorama sullarcipelago
circostante. |