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L'isola
San Domino è la più
grande isola del gruppo e per me anche la più bella per gli aspetti
paesaggistici, oltre ad essere la più completa nellofferta
turistica. Ha una superficie di 208 ettari, con lunghezza km 2.8 e
larghezza 1.7, massima elevazione m. 116 sul Colle dellEremita, ed
è ricoperta da una pineta che in molti punti giunge fino alle rocce, che
vanno a strapiombo sul mare. Anticamente
chiamata "Trematis", in tempi più recenti il vecchio nome è stato
sostituito dallattuale: "San Domino" perché esisteva una chiesa
dedicata a questo Vescovo e martire. E conosciuta anche come "Orto del
Paradiso" per la fertilità e la spontaneità dei fiori di ogni
colore.
Al contrario di San Nicola, l'isola
di San Domino non può offrire squarci di storia piratesca, anche
perché gli antichi cronisti quasi sempre non facevano distinzione tra
un'isola e l'altra e nei loro racconti si riferivano generalmente alle Tremiti.
Nonostante tutto, però, anche San Domino, ha qualcosa da dire sulla
propria storia, soprattutto sulla leggenda della nascita: infatti è
proprio a San Domino che, morto Diomede, mitico eroe omerico, signore di Argo e
re dell'Etolia, i suoi compagni lo seppellirono ed eressero un tempio per
onorarlo nei secoli.
Inoltre il rinvenimento di frammenti
di ceramica grossolana e di armi litiche testimonia qui la presenza dell'uomo
fin dal neolitico. L'isola conobbe un periodo di abbandono, allorché
alla fine del '400, lasciata ai Cistercensi che avevano sostituito i
Benedettini, fu data assieme all'abbazia ed a tutte le rendite al Cardinale
Landolfo Maramaldo e poi al Cardinale Giovanni Dominici. In questo periodo
abitò un certo Pietro Calono sul quale probabilmente è modellato
il personaggio dell'Eremita Bertucci, che scappato dalla Repubblica di Venezia,
si rifugiò qu: ancora oggi sono visibili i resti di un'antica abitazione
appartenuta probabilmente all'Eremita. |