appunti di volo

San Domino, l'isola dal verde dei pini al blu topazio del mare

di Valeria Rosa

SAN DOMINO
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Grotte marine e cale

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GROTTE MARINE E CALE

Numerose le grotte marine, che si susseguono lungo il perimetro dell'isola, ora a livello del mare, ora appena affioranti. Vari e fantasiosi i loro toponimi, ad esempio la Grotta delle Viole dal fondo limpidissimo e terso di acque azzurrine, dove una miriade di pesci dalle forme più svariate e da variopinti colori, molluschi, alghe illuminate dal sole, producono colori meravigliosi, vivi e splendenti come una tavolozza di un pittore. Sul pendio delle rocce, si possono ammirare fiori a non finire, ma soprattutto le viole che si dice, avrebbero ispirato il nome.

Il fenomeno della luminosità è presente nella Grotta del Bue Marino, una cavità in cui le acque del mare si interrano per circa 70 metri, infrangendosi dolcemente sulla riva di una spiaggetta: alla fine vi è un corridoio naturale che in qualche tratto si allarga fino a 14 metri. E' chiamata così, perché sembra che in tempi passati vi abitasse un grosso cetaceo, la famosa "foca monaca o vitello marino". Il grasso, la carne e la pelle sono molto ricercati, ecco perché la specie è quasi del tutto estinta.
In questa grotta la profondità non supera mai i 3 metri: ciò favorisce il riemergere suggestivo della luce del sole che, avendo attraversato le acque basse nella cavità, ne tinge di azzurro le pareti.

Altre ancora le grotte che ripropongono i nomi più strani: la Grotta delle Murene perché qui ora l'habitat ideale di questa aggressiva specie; la Grotta della Rondinella dove in primavera nidificano le rondini; la Grotta del Coccodrillo per l'aspetto dell'animale che presenta la roccia.
E' possibile effettuare una visita a queste grotte con le imbarcazioni delle varie cooperative dei barcaioli, grazie ai quali si .possono vedere anche tanti altri miracoli della natura, come la "Grotta del Sale" dove appunto si raccoglie una grande quantità di sale bianchissimo; oppure tra le piccole insenature e cale dalle forme più sofisticate, l'apertura naturale dell'Architiello, una perfetta opera di architettura naturale attraverso la quale si possono scorgere stupendi panorami. Un piccolo lago circondato dal mare di smeraldo ed al di sopra, il cielo azzurro. L'Architiello è un arco a forma di collo d'oca, massiccio e ben conservato; sotto di esso passano in barca coppie e turisti per ammirare il paesaggio e scattare foto ricordo.

Inoltre, si può incontrare la Punta del Diamante, dove una leggenda racconta che uno dei tanti personaggi che portarono i loro tesori alle Tremiti seppellì un diamante di eccezionale grandezza e valore; i Pagliai, una decina di piccoli e grandi monoliti assomiglianti ai pagliai delle campagne italiane.

E ancora la punta dell'Elefante, per la forma della roccia che sembra un elefante all'abbeveratoio; la Cala delle Arene, chiamato anche "'O bagn'e femmine" perché qui le donne potevano bagnarsi protette alla vista da paraventi di roccia; la Cala delle Roselle perché in alto si possono trovare dei cespugli di roselline dai rami lunghi sino ad un metro, oltre ad una qualità di margherite che si aprono di notte e stanno chiuse di giorno.
La Ripa dei Falconi, perché nelle spaccature della roccia, a 80 metri sul mare, nidificano falchi pellegrini, falchi della regina e diomedee e la Punta del Valore, dove nel marzo 1864 naufragò una nave inglese.
Cala delle Arene, vicino al porticciolo, è l’unica spiaggia sabbiosa dell’intero gruppo delle Tremiti. Ma tanti ancora sono i nomi dati a punte, cale, rocce dell'isola, che aspettano solo di essere viste….
Alle meraviglie del mare si aggiungono quelle dell'interno: nonostante gli insediamenti turistici sorti da qualche anno e l'afflusso in estate di decine di migliaia di vacanzieri, resistono ancora boschi, pinete, distese di macchia mediterranea che fanno dell'isola la perla verde dell'Adriatica.