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Rodi
: l'isola di Pindaro di Maria Mombello |
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Dopo aver attraversato Kallithéa, Faliraki, Afandou con la sua spiaggia di piccoli ciottoli lambiti da acque fertilissime, Archangelos e le sue botteghe artigiane di ceramica, si arriva a Lindos. Lemozione è tanto grande che si rimane senza fiato. Ci appare un paese dalle casette bianchissime adagiate ai piedi di una rocca sulla cui sommità si erge maestosa e magica lacropoli. Per raggiungerla si attraversano strettissime stradine dal selciato di ciottoli e dove ogni tanto si inciampa in qualche basso scalino, poiché la vista è rapita dalla miriade di negozi che si aprono ai lati della strada, nonché da ristoranti tipici dai quali escono profumo e risate. Proseguendo il cammino, decisamente in salita e con gradini un po alti si esce dal paese e ci si trova su un sentiero scosceso e lastricato di pietre scavate nella roccia. Il fiatone dà lidea che ora occorre procedere più lentamente. Dopo non poca fatica e una salita estenuante sotto il sole, percorrendo una ripidissima scala, si entra nel complesso dellacropoli. Non ci sono parole per descrivere limponenza di ciò che è rimasto di quello che doveva essere una meraviglia. Un incanto è la Galleria Ellenistica con 42 colonne doriche che si stagliano maestose e imponenti. Poi una scalinata conduce ai Propilei e pare di salire in paradiso: qui si trova il tempio di Atena di Lindos. Poche colonne rimaste, ma una vista che commuove tanto è vicino il cielo, lo spirito in questo luogo pare assurgere nel mondo luminoso dove tutto è amore. Da qui la vista abbraccia un panorama immutato da secoli, spiagge bianche e fini, mare blu cobalto, un porto piccolo di S. Paolo dove la tradizione vuole che il santo vi sbarcò e predicò poi il cristianesimo. |
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