Piani di volo La festa di santa Fina a San Gimignano

di Caterina Comi
fotografie di Bruno Bruchi
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Salve a tutti, sono Mario e abito a Monteriggioni, tra Siena e Firenze. Se volete potete venire a trovarmi e vi faro' conoscere questi bei posti dove abito io.

Intanto vi voglio raccontare un po' di cose.. Dalle nostri parti i santi che si festeggiano, sono quasi sempre proprio del paese dove viene fatta la festa o giu' di li'. Di questi tempi, il 12 di marzo, si festeggia a San Gimignano, Santa Fina.
San Gimignano lo conoscono tutti ed e' un continuo viavai di turisti e di gite e persone che vengono a visitare le sue belle torri. E' pieno di negozi e di ristoranti e di alberghi per cui ci potete fare anche di belle mangiate. Forse pero' non sapete che a San Gimignano gli alberghi e i ristoranti, che allora si chiamavano locande e osterie, c'erano anche quasi mille anni fa.

A quei tempi infatti, mi ha raccontato un mio amico che e' professore, usava andare in pellegrinaggio a Roma dal papa, e si trattava di un viaggio lungo perché la maggior parte della povera gente se ci andava, andava a piedi. I pellegrini facevano questo viaggio come si fa il viaggio della vita, pieno di pericoli e tentazioni per arrivare alla fine a incontrare Dio. Il viaggio sicche' serviva per purificarsi e fare penitenza per guadagnarsi il Paradiso, che allora alla gente gliene importava parecchio. I pellegrini partivano quasi sempre in estate, quando, se ce n'era bisogno, si poteva dormire anche all’aperto, e quando era facile trovare da mangiare per i cavalli o gli asini, per quei pochi piu' ricchi che se li potevano permettere.

Di solito gli ci voleva un mantello, che veniva chiamato la pellegrina, che serviva da riparo anche per dormire all'aperto e un cappello a larghe tese che si legava sotto il mento per ripararsi dal sole e dalla pioggia. si mettevano scarpe e calze belle resistenti, che gia' ti dicevano se uno era ricco o povero a seconda di com'erano. Per mangiare in viaggio si portavano una zucca svuotata e fatta seccare che gli serviva da borraccia per l’acqua, un po’ di pane e poco piu'. Tenevano sempre con sé un lungo bastone con la punta di ferro per appoggiarsi e per difendersi dagli animali e dai delinquenti di allora.