appunti di volo
Da Marrakesh a Rabat sulle strade dell'Atlante alla scoperta del Marocco

di Valter Canarelli
Sommario
MARRAKESH
MONTI ATLANTE
FEZ
MEKNES
RABAT
CASABLANCA
 
La foto gallery
FEZ - Aspetti di vita lavorativa
MAROCCO - panoramiche e paesaggi
 
FEZ

Il cuore del Marocco più antico, dichiarata patrimonio mondiale dall'Unesco, Fèz è la più antica città imperiale del Marocco. Eppure, diversamente da Marrakech, non ha mai avuto una vera vocazione turistica, ancora oggi conserva molti segreti. Per scoprire Fès ci si deve perdere, letteralmente, in quelle sue stradine strette e tortuose e nella sua indescrivibile Medina, quasi un mondo a parte, un vero labirinto popolato di venditori, artigiani, i fessini continuano a considerarsi senza rivali nell'arte di scolpire il legno, di lavorare il gesso, di creare splendidi arabeschi. La cosa che mi colpisce di più è che certamente tutto questo è parte integrante del sistema di vita della città, non è ad uso esclusivo dei turisti, ma la vita di Fez è strettamente legata alla sua Medina, qui in queste strette vie si trovala più grande moschea della città in cui al venerdì si raccolgono centomila persone, purtroppo è aperta al culto e non accessibile ai turisti si possono solo ammirare gli splendidi mosiaci che la decorano, il grande cortile con al centro la fontana pe le abluzioni previst dal Corano prima della preghiera, attorno alla moschea numerosi sono i mendicanti, vecchi mendicanti che sono uomini alti e allampanati, chiusi entro i sacchi sdruciti con il cappuccio che si chiamano diellabah e sono il vestito di tutta la loro vita, spesso dagli occhi martoriati da oscure malattie o chiusi da cataratte irrimediabili, a volte accompagnati per mano da bambini che potrebbero essere nipotini ma non lo sono e porgono ai vecchi con dolcezza e amore il boccone di pane, il resto di CocaCola lasciato sul tavolo. Vedi, in quelle rughe che disegnano la faccia, i tratti dei contadini berberi, puoi indovinare vicende che si ripetono qui in Marocco ma anche altrove.

Ma per chiunque che abbia percorso queste stradine non potrà dimenticare il passaggio degli asinelli e dei muli carichi di merci, le stradine piccole non ne agevolano certo il passaggio e tocca ai turisti farsi da parte per non esserne travolti, l'odore delle spezie e della menta è soffocato dall'odore delle pelli provenienti dalla conceria, dove ancora si trattano le pelli in grandi vasche all'aperto con una puzza che toglie il respiro, dove la fatica e il lavoro degli uomini somiglia molto a quello degli antichi schiavi.