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MARRAKESH
L'arrivo a Marrakesh e subito un
caldo "africano?" che mi avvolge e che finalmente mi scalda (quanto l'ho
desiderato questo caldo nelle piovose giornate invernali), dai finestrini del
bus che ci porta all'albergo comincio a guardare questo paesaggio fatto di
palme e sabbia con gruppi di cammelli "parcheggiati " un po ovunque, più
ci si avvicina al centro città e maggiore è il traffico
eterogeneo fatto di biciclette, automobili
più o meno vecchiotte, carretti trainati da asini muli e uomini , tutti
insieme appassionatamente in un caos che trova il suo culmine nella piazza
JEMAA EL-FNA che rappresenta il centro nevralgico
della città e che animandosi verso il tramonto trova il suo culmine
nella lunga e calda serata marocchina, la piazza si popola di saltimbanchi,incantatori di serpenti,
giocolieri,acrobati, indovini, lottatori mangiatori di fuoco, curiosi,
affaristi, gestori dei ristoranti all'aperto che accendono il fuoco di carbone
sotto spiedini di carne e pentoloni di brodo dall'odore strano; A piccoli
gruppi si cena alla luce di queste lampade fioche, seduti sulle panche intorno
ai tavoloni unici dei buffet sotto le stelle nell'aria tiepida della sera,
qualcuno già ha finito e si alza lasciando pochi resti nel piatto di
terracotta decorata ai mendicanti in attesa alle spalle.
Ed ecco il primo mattino a Marrakesh
sono le 6 le strade quasi deserte pochi carretti, ma piano piano la
città si sveglia, torno su quella piazza a quast'ora quasi deserta, solo
alcune bancarelle colme di arance che vendono spremute, mi lascio tentare dal
profumo dei frutti e sorseggiando la bibita riesco ad ammirare questa piazza
che il sole del mattino illumina rendendo ancora più intensi i colori
pastello delle case che la circondano, intanto iniziano ad aprire anche i
negozi del vecchio suk dove i commercianti ti tirano per un braccio con
l'invito : «pour le plaisir des yeux», entrate solo per
vedere,dove i prezzi dipendono dall'umore del venditore e dalla vostra
abilità nel contrattare.
Ma il ricordo migliore di quel
mattino è un banalissimo tè alla menta servito in caratteristiche
teiere simil-argento, ma con un profumo ed un gusto indimenticabili. Seduto al
tavolino di un bar sotto la torre simbolo di Marrakesh, IL MINARETO DELLA KOUTUBIA. Costruito tra il 1184 e il
1189. è l'originale della torre Giralda di Siviglia. E' alto 77 metri ed
è meravigliosamente decorato all'esterno, guardo la gente di questa
strana città passare sotto i miei occhi, i turisti soli o a gruppi si
mescolano alla gente del luogo in questa città , scoperta dalle grandi
firme della moda, rifugio dorato dei francesi prima della fine di ogni
colonialismo, oggi Marrakech è una città cosmopolita, Scrittori,
ereditieri, stilisti di moda (Yves Saint Laurent e Pierre Bergé sono
stati i pionieri), fashion fotographers, creatori di immagine e avventurieri di
tutti i generi hanno comprato le case più belle della Medina. Noto con
piacere che le donne sono libere di scegliere l'abbigliamento e si passa
così da donne velate come prevede ilcorano ad altre che vestono
decisamente all'occidentale segno di una moderazione in ambito religioso che
nulla ha da spartire con altre nazioni islamiche più
tradizionaliste. |
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