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di Elena Staurenghi |
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La città di
Óbuda, posta tra il Danubio e i
monti di Buda, è senz'altro a parte più antica e forse per questo
la più interessante della città per le sue rovine romane e i suoi
che sembrano rimasti intatti dall'inizio del XX secolo. Abitata dalla tribù celtica
degli Eravischi, la legione di ausiliari stabilì nei primi anni
dell'Impero il proprio accampamento, divenuto presto un centro di commerci e di
artigianato popolato di veterani. Distrutta dai Sarmati, fu riedificata e fatta colonia nel 194 d.C.; nel sec. IV, all'avvicinarsi degli Unni la città fu abbandonata. Le pietre degli edifici romani furono poi usate per alzare le nuove case. Oggi non resta granché, ma si possono comunque vedere i resti degli edifici e delle grandi terme, del mercato e del tempio dedicato al culto del dio sole Mitra. Infatti si può visitare il campo di scavi. che si estende presso la ferrovia. Entrando, si hanno a sinistra i ruderi del foro e della basilica, a destra i resti delle terme, ove sono leggibili lo sportello del custode e tutte le attrezzature termiche.Dietro le terme si nota una strada lastricata e fiancheggiata, in origine, da arcate. Appena dopo le terme si trovavano diversi negozi con al centro il macellum, cortile ad arcate con pozzo centrale. Appena sulla sinistra si scorgono a destra case di abitazione e le grandi terme, con bacino centrale di : m 6 x 4.5; dietro alle terme è la grande casa, di stile italiano, con cortile e peristilio, bagno e mosaici pavimentali; inoltre sono i resti dei templi di Mitra . Il Museo di
Aquincum Fu riunita nel 1873 alle città di Buda e Pest a formare l’odierna Budapest. Oltre al sito romano di Aquincum, a nord di Óbuda, il meglio conservato dell'Ungheria, si trovano anche diversi musei, tra cui il Museo Kiscelli, che ospita una superba collezione d'arte e sale arredate con mobili in stile Impero, Biedermeier e Art Nouveau. |