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Girovagando con il camper: dall'Italia all'Olanda via Francia di Pierfranco |
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6/8/03 - Sveglia alle nove e mezza come sempre da quando siamo partiti, qualche ora di mare, doccia veloce, via il gazebo, pulizia del bagno, carico dacqua per il camper, pagamento del campeggio ed al calar del sole via si parte! Stavolta il viaggio sarà un po più lungo, ma essendo in sei e facendo a turni per la guida, in una tirata sola dovremmo farcela. Partire con il tramonto è una delle cose che più mi piace fare, perché mi dà un senso di tranquillità assoluta e sapere che sto facendo questo viaggio con i miei amici mi rende ancora più felice La notte di viaggio trascorre tranquilla, tranne una breve sosta in unarea attrezzata per un pisolino di unoretta sulle autostrade della Francia, durante il quale tentano di aprirci il camper mentre stiamo dormendo, ma fortunatamente i ladri lì non sono esperti come i nostri, tantè che non sono stati neanche in grado di rompere il nottolino della porta del passeggero 7/8/03 - Al mio risveglio, sempre verso le nove e mezza, ovvio, abbiamo appena passato il Lussemburgo e stiamo viaggiando tra le lussureggianti distese verdi del Belgio, uno spettacolo per chi, come noi, non è abituato a vedere paesaggi di questo tipo: vacche dappertutto, casette che sembrano tutte quelle di Hansel e Gretel, i campanili delle chiesette gotiche che si ergono quasi a comando dei paesini circostanti, e ciò che più sorprende, un senso di pace infinita, quando ad un tratto "Ragazzi stiamo per finire la benzina", queste sono le parole di "conforto", dopo circa tredici ore di viaggio, pronunciate da un mio amico che sta guidando: un brivido percorre il corpo di noi passeggeri, che di primo acchito ci lasciamo andare in una grassa risata generale, poi , il dramma!! "Eh, adesso??!!" Dona non scherzava affatto, siamo sul fianco dellautostrada in Belgio, con un camper da settanta milioni, preso in affitto senza più un centilitro di gasolio nel serbatoio. Dopo cinque minuti di panico viene fuori la ragione. Tentiamo di telefonare ai vari numeri presenti nel cassettino per capire se abbiamo diritto ad un salvataggio da parte di qualche cristiano presente nel luogo della disgrazia. Purtroppo, per le solite beghe burocratiche e, soprattutto grazie ai soliti scarica barili, i nostri tentativi vanno a farsi A questo punto viene fuori lo spirito di sopravvivenza e come dei pazzi ci mettiamo a sbracciare e a chiedere soccorso alle auto che sfrecciano sullautostrada, dato che in quel tratto per circa 50 km non ci sono nè punti di soccorso, né tanto meno aree di servizio, anche perché se ci fossero state avremmo fatto benzina prima. Ad un certo punto unanima pia decide di fermarsi e con il suo telefono chiama un benzinaio della zona, il quale ci porta una tanica di benzina da 10 litri, al modico prezzo di 50 euro, per il disturbo ovvio. |