Isola di Pianosa
L'isola e il territorio
Alcuni percorsi


PIANOSA

Le bellezze del territorio: la vegetazione, il fondale marino

L'isola dista 14 km da Marina di Campo (isola d'Elba), ha un perimetro dì 20 km e una superficie di 10 km . Lo massima altitudine sull'isola è 29 m al Poggio della Quercia ed al Belvedere, ma l'isolotto della Scola , che s'innalza s sud dl piccolo porto, è alto 32 m.
Dal 1996 l'sola e dal 1997 il mare di pianosa sono inclusi nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano.
L'isola di Pianosa è parte del Comune di Campo nell'Elba.

Il territorio dell'isola è pianeggiante ed è costituito da rocce sedimentarie che racchiudono preziosi fossili marini.

La vegetazione sulla costa ha importanti presenze: il ginepro fenicio, il cisto, il lentisco e il mirto. Nella parte interna dell'Isola ci sono alcune vecchie coltivazioni di ulivo. Ampie pinete sono create dal meraviglioso pino di Aleppo . La fauna di Pianosa ha una larga presenza di uccelli. La pernice rosso, il falco pellegrino, le berte e il marangone dal ciuffo danno spesso meravigliose emozioni. Il gabbiano corso ha molte colonie. Inoltre, alcune interessanti lucertole vivono sull'Isola.

Nel sabbioso fondale marino di Pianosa crescono molte praterie di posidonia. Sulle rocce ci sono i bei ventagli delle gorgonie e i ricci di mare. Gruppi di delfini vivono nel mare vicino all'Isola, saltando e nuotando.

L'isola è una pianeggiante formazione costituita da rocce sedimentarie e da accumuli conchiliferi che racchiudono preziosi fossili marini. Con la dismissione del carcere ed il conseguente abbandono delle attività di agricoltura e allevamento si è creata l'attuale situazione paesaggistica: lungo la fascia costiera la vegetazione di macchia bassa è caratterizzata da ginepro fenicio, cisto, mirto e lentisco, mentre la parte interna del territorio, suddivisa da superbi muretti a secco, mostra residue coltivazioni a ulivo e distese a gariga dove le erbe spontanee hanno sostituito i coltivi a graminacee.
Significativo il detto elbano "mi costa più dell'orzo di Pianosa" che testimonia la fatica di quanti hanno qui vissuto e lavorato. Rare le essenze arboree: sporadici esemplari di leccio, rigogliose alberature di viali a eucalipto e rarefatte pinete di rimboschimento creano le unìche ombre dell'isola. Importante è la presenza dell'avifauna sia stanziale che di passo. Si possono incontrare l'upupa, il gruccione, veder volare il falco pellegrino e il gheppio; lungo le coste è caratterizzante la presenza del gabbiano corso, de! marangone dal ciuffo e della berta maggiore.

L'isola, dopo un breve momento di gloria romana, fu abbandonata a se stessa. A turbarne la pace, per lunghi secoli, solo le incursioni dei pirati barbareschi, fino alla lenta trasformazione in coionia penale (1858). Le ultime vicende storiche di Pianosa, con la chiusura del carcere, fanno si che attualmente l'isola sia in grande trasformazione: molti sono i progetti per permettere la piena fruizione del territorio, nella massima sicurezza e nel pieno rispetto dell'ambiente da parte del visitatori. Per questo motivo i percorsi approntati sono per il momento limitati anche se molto interessanti.