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le cacce reali La Palazzina di Stupinigi nasce come dimora funzionale ad
accogliere la Corte durante le grandi cacce al cervo che si svolgevano nei
boschi circostanti: Le cacce reali, testimoniate in modo preciso dal ciclo del pittore Vittorio Amedeo Cignaroli per la sala degli Scudieri, si svolgevano secondo le regole della Vènerie, cioè dell'arte di cacciare con i cavalli e i cani. All'alba i cani limieri, educati a non. abbaiare alle tracce, uscivano con i loro addestratori per individuare la zona di caccia e le caratteristiche dell'animale. Al Rendez-vous, grande assemblea dove i cacciatori convenivano per una rapida e sostanziosa colazione, i Voieis facevano la loro relazione al Re che sceglieva il cervo da cacciare e dava inizio alla battuta. Iniziata la caccia, i membri dell'Equipaggio a piedi e a cavallo
avevano il compito di incitare e aiutare i cani, anche con trombe, corni e
musiche, a non perdere la traccia del cervo.
Al termine della caccia veniva staccato il piede destro dell'animale ed offerto al Re; la Curea sanciva la fine della caccia e consisteva nell'atto di dare in pasto ai cani le spalle del cervo per premio e per invogliarli in vista delle battute successive. La caccia si effettuava a Stupinigi circa due volte la settimana e durava quattro ore. La Caccia reale era una grande parata della Corte sabauda e non sempre il Re partecipava, mentre sovente vi partecipavano la Regina, le Principesse e le Dame di corte, a bordo di apposite carrozze a due o a quattro ruote. |