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Dal punto di vista storico ricordiamo che tra il 1340 e il 1350 il marchese Falletti, di una importante famiglia signorile delle Langhe, grazie ai suoi meriti militari entrò in possesso della parte di feudo di Serralunga del marchese di Saluzzo e iniziò la costruzione del Castello come sua residenza e come fortezza su un luogo anticamente fortificato da una torre che però venne abbattuta nella costruzione, anche se non risulta che sia stata mai utilizzata come residenza. Ha mantenuto attraverso i secoli il suo originario e imponente aspetto di roccaforte medievale, anche se nel secolo XVI, al Castello fu aggiunta sullo spigolo sud-est la costruzione a due piani, con la foresteria al primo piano. L'esterno presenta le facciate con mattoni a vista caratterizzate da fasce decorate da archetti pensili e merli ghibellini, con poche finestre situate nella parte alta a bifore o monofore gotiche. Il Castello colpisce ed affascina per la compattezza del corpo centrale a cui sono addossate due torri asimmetriche, cilindrica e quadrilatera, con uno sviluppo verticale prorompente, aventi la funzione di avvistamento, ed una torre pensile, che gli conferiscono un fascino d'imponenza ed un profilo quasi scenografico che si staglia nel borgo medioevale sulla sommità della collina. La porta d'accesso al Castello è costituita da una saracinesca che, azionata da un verricello, consentiva la chiusura dopo aver innalzato il ponte levatoio. Se vi aspettate di trovare il fossato, rimarrete delusi, anzi tale problematica risulta controversa tra chi sostiene che c'era e chi no. Nessun problema, è molto bello lo stesso. Il corpo centrale contiene vaste sale sovrapposte, ciascuna di circa 80 mq,. ed il percorso all'interno si snoda fra i grandi saloni dove si tenevano udienze e banchetti. Degli arredi originali le uniche testimonianze rimaste sono i soffitti lignei e alcuni camini di notevoli dimensioni. Una stanza che colpisce è quella dove si trovano i tre caminetti, dove forse ci furono dei prigionieri, in quanto sul muro si vedono i segni che usavano i carcerati per contare i giorni che trascorrevano. Nella parte alta del Castello, ora coperto dal tetto, si trova un ambiente che veniva utilizzato come camminamento per avvistare il nemico e combatterlo. Si possono visitare anche la Biblioteca Storica ordinata da Silvio Pellico, le sale, tra cui quelle abbellite da tele di Massimo d'Azeglio, le stanze con gli arredi dell'ultima Marchesa Giulia Colbert, che in questa dimora avviò con spiccato intuito imprenditoriale la vinificazione del vino Barolo, e il Museo delle Contadinerie. Il panorama che si può godere dal castello è veramente stupendo e conduce lo spirito verso luoghi infiniti sulle colline di Langa, che mostrano il lavoro dell'uomo, nel silenzio tipico della lavorazione della terra. |