LO SCHERMO OLTRE LA
SIEPE Facoltà immaginativa e poetica del cinema di Valeria Rosa |
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Il premio "Ludovico Alessandrini" - IV edizione Carlo Mazzacurati: il cinema della commedia umana Il premio Ludovico Alessandrini, giunto alla quarta edizione, sarà consegnato al regista Carlo Mazzacurati il 21 ottobre di questanno. Nato a Padova nel 1956, Mazzacurati si appassiona presto al cinema, strada che lo porta a frequentare, senza concluderla, luniversità del Dams a Bologna. Il suo esordio alla regia è segnato dal cortometraggio, autofinanziato, dal titolo VAGABONDI(1979), che vince il "Premio di Distribuzione" alla rassegna milanese di Filmaker. In seguito, nel 1982, si stabilisce a Roma con lo scopo di dedicarsi alla sceneggiatura: lavora per la televisione, conosce gente del mestiere. Dalle sue parole, " mi sembra che un film debba essere una specie di cipolla che si può sbucciare ed avere vari strati di lettura: penso che sia qualcosa da cui ciascuno può attingere ", risulta evidente quanto sia importante la scrittura per la struttura dei sui film. Il primo lungometraggio è del 1987, prodotto dalla Sacher film di Nanni Moretti. Con NOTTE ITALIANA, il regista padovano getta uno sguardo lucido e critico sulla società dei rampanti e superficiali anni 80. Lopera partecipa al Festival di Venezia, aggiudicandosi il Nastro dargento e il Ciak doro. Nel 1988 scrive il soggetto di Domani accadrà e nel 1989 soggetto e sceneggiatura di Marrakesh express, di Gabriele Salvatores. Nel 1989 dirige IL PRETE BELLO tratto dal romanzo di Goffredo Parise. Il film vince il Gran Premio al Festival del cinema di Annecy. Nel 1990 realizza il video-clip LUSITANIA per Ivano Fossati. Con UNALTRA VITA, del 1992,
presentato a Venezia come i due precedenti, mostra le qualità del suo
cinema, realizzando un film desolato, urbano, che svela l'inconscio del giovane
cinema italiano di quegli anni. Vince ancora al Festival del Cinema il
Premio del Pubblico e la Grolla doro. Sempre a Venezia, in concorso, nel 1996 è presentato il film VESNA VA VELOCE che segna il debutto cinematografico di Antonio Albanese. E un viaggio visivo e narrativo fatto di paesaggi: dell'azzurro del mare Adriatico che accompagna il percorso della protagonista, del nevischio che cade sull'Appennino tosco-romagnolo nella scena finale. Di scorci notturni illuminati dai neon dei negozi e dei bar, dai fari delle auto in processione che si avvicinano alle prostitute nella periferia di Rimini. È fatto di primi piani di volti, di indugi,di silenzi, di musica che li racconta. Torna ancora la compenetrazione tra scrittura e immagine, nucleo dellarte di Mazzacurati: "Mi pongo di volta in volta gli obiettivi più semplici, cioè quelli di raccontare una storia. Poi la forma della storia è determinata dalla storia stessa." E, nuovamente:" io cerco di costruire una struttura narrativa che trovo credibile, che funziona, che sento crescere, che mi sembra procedere con forza. Dopodiché, in realtà quella è una prima definizione, una specie di tracciato che tu hai come guida, che sia il copione nel senso della sceneggiatura o tutto quell'insieme di annotazioni che ti sei fatto man mano che procedeva la costruzione di questo percorso. Poi ogni fase di lavoro, le riprese, il montaggio, sono forme di scrittura che ritornano, riflettono, allargano, aggiungono, deviano a volte... Io credo - per la mia esperienza e per quello che faccio io - che sia necessario avere una struttura molto solida di storia che funziona e poi avere abbastanza libertà, nelle fasi successive, di andargli anche contro, in un certo senso.". Nel 1998 il regista realizza
LESTATE DI DAVIDE e cura la regia teatrale dello spettacolo CONVERSAZIONE
SENZA TESTIMONE di Sof'ja Prokof'eva. Al festival di Venezia 2000 viene presentato in concorso LA LINGUA DEL SANTO con Antonio Albanese e Fabrizio Bentivoglio, dove lautore racconta il Nord Est del miracolo economico di oggi, la sua Padova, la laguna veneziana e i colli veneti. Una storia buffa e gentile, di due classici personaggi protagonisti della commedia italiana ; un agrodolce equilibrio tra momenti drammatici e leggeri, in cui si ride amaro. Davanti ai film di Mazzacurati, ogni volta si resta affascinati dalla qualità della sua scrittura cinematografica, dal coraggio coerente con cui sceglie di puntare l'occhio della sua macchina da presa su personaggi marginali e antieroici, in bilico tra la commedia e la tragedia, tra la sconfitta e la rassegnazione. Un cinema innamorato delle emozioni che riesce a creare, delle storie che racconta, dei ritmi fragili e insensati della vita di ogni giorno. PROGRAMMA Da lunedì 5 a
sabato 10 novembre Lunedì 5 novembre Centro Mondiale della
Poesia ore 18,00 Martedì 6
novembre Mercoledì 7
novembre Giovedì 8
novembre Venerdì 9
novembre Sabato 10
novembre Carlo Mazzacurati
incontragli studenti
A SAN DONATO MILANESE Lunedì 12
novembre Incontro con il
regista Carlo Mazzacurati Giovedì 15
novembre |