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di Francesco Iannelli
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Il Palazzo della Fraternita dei Laici

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Il Palazzo della Fraternita dei Laici

L’elegante Palazzo della Fraternita dei Laici presenta una facciata con un felice innesto di motivi rinascimentali nel piano superiore su quelli gotici in basso, con un effetto di raffinato decorativismo.
Iniziata nella seconda metà del Trecento, fu ripresa nel 1434 dal Rossellino, cui si devono le statue di San Donato e San Gregorio (nelle nicchie rinascimentali) e il bellissimo bassorilievo raffigurante la Madonna della Misericordia.
La facciata, che ha nella lunetta del portale un affresco staccato di Spinello Aretino, giunse a compimento nel 1460 con Giuliano e Algozzo da Settignano, autori della loggetta e della balaustra recante le anfore di gusto donatelliano.
Anche il Cinquecento ha voluto aggiungere la sua mano, come i due secoli precedenti, elevando il campaniletto a vela di ambito vasariano, munito di ingegnoso e ancora funzionante orologio (1552) che segna i giorni, le fasi lunari e il moto del sole.
L'interno è molto lontano dagli splendori della facciata. Staccati e trasportati gli affreschi al Museo Medioevale e Moderno, restano nel palazzo almeno due elementi di interesse: il soffitto ligneo della Sala maggiore e il panorama che permette di godere su Piazza Grande.