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Il Palazzo
della Fraternita dei Laici
Lelegante Palazzo della
Fraternita dei Laici presenta una facciata con un felice innesto di motivi
rinascimentali nel piano superiore su quelli gotici in basso, con un effetto di
raffinato decorativismo. Iniziata nella seconda metà del Trecento,
fu ripresa nel 1434 dal Rossellino, cui si devono le statue di San Donato e San
Gregorio (nelle nicchie rinascimentali) e il bellissimo bassorilievo
raffigurante la Madonna della Misericordia. La facciata, che ha nella
lunetta del portale un affresco staccato di Spinello Aretino, giunse a
compimento nel 1460 con Giuliano e Algozzo da Settignano, autori della loggetta
e della balaustra recante le anfore di gusto donatelliano. Anche il
Cinquecento ha voluto aggiungere la sua mano, come i due secoli precedenti,
elevando il campaniletto a vela di ambito vasariano, munito di ingegnoso e
ancora funzionante orologio (1552) che segna i giorni, le fasi lunari e il moto
del sole. L'interno è molto lontano dagli splendori della facciata.
Staccati e trasportati gli affreschi al Museo Medioevale e Moderno, restano nel
palazzo almeno due elementi di interesse: il soffitto ligneo della Sala
maggiore e il panorama che permette di godere su Piazza Grande.
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