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di Matteo Grube |
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La cucina di pesce è ottima, ma il massimo si esprime con i piatti di tradizione austriaca e slovena: cevapcici, raznici, jota che sicuramente non sono né dietetici né esitiv, ma certamente molto buoni! Consigliamo in particolare, per chi si recasse a Trieste in periodo estivo, di cercare le osmize sullaltopiano, indicate dalla tipica frasca appesa ai cartelli, vi si mangiano prodotti genuini fatti in casa: insaccati e salumi vari, vino, formaggi, uova sode e frutta; spesso queste si trovano in posizioni assolutamente uniche e pittoresche (provare quella di Contovello, assolutamente unica per il panorama). Ci sono poi tutta una serie di ristorantini, trattorie e osterie sia in centro (vicino a p.zza Unità, buffet da Pepi, aperto da oltre 100 anni) che offrono soprattutto specialità triestine. Tutto laltopiano, è zona di produzione di vino (anche se la città ha un consumo di birra secondo solo allAlto Adige), in prevalenza Terrano, un vino forte e molto acido, che lascia i bicchieri in cui si beve e la lingua di un colore rosso scuro, quasi nero, ma che è dissetante e ottimo con i piatti locali. Discorso a parte meritano i dolci e il caffè; i dolci sono quelli della tradizione austriaca (strudel, Sacher torte, lienz torte, ) magari con qualche modifica locale (a ferragosto la sagra dello strucolo in straza a Monrupino); il caffè, oltre ad essere largamente riconosciuto tra i migliori dItalia (è attiva ancora la Borsa del caffè), è il classico locale austriaco dove si beve, ma anche dove si discute, si gioca, si legge (da non perdere il caffè Tommaseo e il San Marco); una curiosità: a Trieste bisogna stare attenti quando si ordina un caffè, un cappuccino o qualche bevanda a base di caffè, si rischia di vedersi servire qualcosa di molto strano! Il cappuccino, per esempio, è un caffè macchiato; se si vuole quello che in Italia è un cappuccino, bisogna chiedere un latte macchiato! |