Piani di volo Le Valli del Natisone: il fiume

di Amerigo Dorbolò
Photo by: Amerigo Dorbolò
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sommario
Premessa

Il fiume Natisone

Il Castello di Purgessimo

La Sagra di Vernasso

photo gallery
Le Valli del Natisone attraverso le immagini di Amerigo
 
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Il Natisone nasce in Italia scorre un breve tratto in Slovenia e rientra in Italia dal valico di Stupizza con un letto già abbastanza largo e ghiaioso. E' un corso d'acqua incontaminato e pare che sia il secondo fiume più pulito d'Italia.
Arriva a Loch (ottima zona per la pesca) e attraversa il comune di Pulfero; a Brischis, una delle zone in cui il letto è più largo, si può già affrontare una discesa con un piccolo canotto, quando la portata è leggermente sopra la media (non è nè impegnativo nè pericoloso). Ora si passa sotto il ponte di Tarcetta e si entra nel comune di San Pietro al Natisone; da qui si trovano molti posti in cui fermarsi per fare un bagno o una gita fuori porta fino a Ponte S. Quirino.
Troviamo subito le 3 grandi rocce affogate nel fondale che danno un'atmosfera di luoghi lontani; si arriva al "Muz" zona con un fondale di circa 3,5 metri con la possibilità di tuffarsi anche da punti alti 4 metri; seguendo si passa per zone non frequentate dai "bagnanti" molto suggestive grazie agli alberi che si "appoggiano" sul fiume, si giunge nei pressi del vecchio mulino di Biarzo e il fiume si divide in due per qualche centinaio di metri con delle belle rapide.


Usciti da questa zona ci si avvicina al luogo più bello del Natisone ovvero Biarzo.
Le particolarità del posto sono tante:
• il costone di roccia con il fondo in erba che sovrasta il fiume, dove si può stare comodamente sdraiati a prendere il Sole senza il fastidio dei sassi, inoltre i punti per tuffarsi corrono lungo il perimetro di questa roccia che misura circa 15 metri, mentre l'altezza varia da 2 a 5.
• le due grandi zone di ghiaia: una a nord e l'altra a sud che danno la possibilità di stare tranquilli anche quando, come la domenica, la gente è tanta. Mentre chi possiede un cane può sentirsi tranquillo di lasciarli correre liberi, vista la grandezza del luogo.
• la zona nord ha un piccolo dislivello che crea delle rapide in cui ci si può immergere per un tonificante idromassaggio naturale.
• il fondale varia nella profondità e anche nel tipo di sedimento: l'altezza massima è di circa 4,2 metri, ma un lungo tratto non supera il metro tanto che si può guadare passeggiando; il fondo varia da ghiaia grossa a sabbia fine e ci sono numerosi pesci.



Facendo anche le piccole rapide a sud si segue un lungo rettilineo di acqua calma, arrivando così a "Noculza Beach" altro luogo molto caratteristico dovuto alla presenza di una roccia in mezzo al fiume e allei varie zone per i tuffi. qui la profondità arriva a 3,8 metri, ma la zona subisce i cambiamenti delle piene che modificano a volte anche in modo drastico la sua morfologia. Ci si trova all'altezza di Oculis nord, il cui nome deriva da una strana conformazione della roccia che fa intravedere due grandi "occhi". A sud troviamo un'ampio spazio ghiaioso e le solite rapide, queste tra le più belle di quelle incontrate.

Ancora un tratto dritto con acqua tranquilla e si incontrano "Roccette" e "Anello", giusto prima della passerella di Oculis, tutto il tragitto ha un fondale che non supera mai il 1/2 metro.
"Temal" si trova in corrispondenza del Borgo di San Pietro ed è spesso visitato dai pescatori e dai turisti che vengono a passare la Pasquetta, questo grazie al grande prato che sta ad ovest.

Le rapide sono continue per circa 800 metri, prima di arrivare al "Mulino", anche questa zona è soggetta a continui cambiamenti dovuti alle piene che in questo punto si allargano esondando fino ad arrivare ai chioschi della Sagra di Vernasso (1° weekend d'agosto).
Si trovano rocce, ghiaioni, sabbia e tutto è molto sugggestivo per la presenza di alcuni pezzi della vecchia diga che alimentava il mulino "Gubana".
Più a sud del Ponte di Vernasso il percorso diventa più impegnativo anche per l'assenza di zone di risalita dal fondo del fiume, in pratica si entra nel canalone più stretto del fiume e si scende velocemente fino alla scuola di roccia a Ponte S. Quirino. Il viaggio termina dopo altri 600 metri a Purgessimo, che si trova già nel comune di Cividale del Friuli.