appunti di volo

Hyères, le isole d'oro : Port Cors

di Valeria Rosa

Port Cors
L'isola
Il Parco Nazionale
La natura e trekking: da Port Cros a la Palud
La natura e trekking: da la Palud a Calanque Longue

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La natura e trekking: da Port Cros a la Palud

L’isola è davvero meravigliosa e sorprendente per la vegetazione rigogliosa, che prospera grazie al tipico clima mediterraneo, che mitiga l’inverno, e alla brezza marina, che smussa la torrida estate.
A Port Cros vi sono 30 km di sentieri segnati, provvisti di accurate segnalazioni e che introducono gradualmente nei diversi ambienti, che spaziano dalla gariga costiera alla macchia di mirto e lentisco, alla foresta di lecci e di pini d’Aleppo.

Noi, partendo dal minuscolo villaggio, abbiamo percorso parte del Circuito di Port Man. Dopo aver costeggiato il Fort de l'Estissac, si attraversa il Sentiero delle Piante (un interessante percorso botanico, 35'), e si prosegue sullo sterrato, in mezzo al profumo fresco del rosmarino selvatico, della lavanda e ai corbezzoli, ai cisti e le euforbie. I profili del pino d'Aleppo, spesso tortuoso in riva al mare, dominano la maggior parte del paesaggio, in particolare sopra la macchia.

Dopo pochi minuti raggiungiamo, scendendo, la Plage de La Palud. E' una baia incantevole, con sabbia fine e ai piedi della scoagliera. Alle sue spalle canneti, boscaglia di olivo selvatico e lentisco….
Il mare è bellissimo, limpido e digradante: non si resiste ad un bagno. Con stupore notiamo che sotto ai nostri piedi, sul fondale, è segnato un sentiero sottomarino. Afferrate le maschere e i boccagli, lo percorriamo, leggendo le palette informative, letteralmente circondati da una miriade di pesci colorati.
Qua e là spuntano colorati spirografi, piumati e fluttuanti. Gruppi disordinati di castagnole si rincorrono, pronti a defilarsi in ogni direzione se avvertono un pericolo, cercando riparo dietro a rami di gorgonie rosse.
A largo in questo tratto di mare di assoluto divieto alle barche, un triangolo dalla spiaggia de La Palud al Rocher du Rascas, sorprendiamo un polpo tra una cavità e una fessura delle rocce, con le buffe braccia munite di ventose e le sfumature bluastre cangianti che ci intimano di mantenere le distanze.
Ritorniamo a riva, notando che nel fondale, tra gli spazi di fine sabbia, in un gioco di luci e di ombre con la superficie ondosa, prosperano le estese praterie di posidonie oscillanti, che danno riparo agli animali marini.