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La natura e trekking: da Port Cros a la
Palud
Lisola è davvero
meravigliosa e sorprendente per la vegetazione rigogliosa, che prospera grazie al tipico clima
mediterraneo, che mitiga linverno, e alla brezza marina, che smussa la
torrida estate. A Port Cros vi sono 30 km di sentieri segnati, provvisti di
accurate segnalazioni e che introducono gradualmente nei diversi ambienti, che
spaziano dalla gariga costiera alla macchia di mirto e lentisco, alla foresta
di lecci e di pini dAleppo.
Noi, partendo dal minuscolo
villaggio, abbiamo percorso parte del Circuito di Port Man. Dopo aver
costeggiato il Fort de l'Estissac, si attraversa il Sentiero delle
Piante (un interessante percorso botanico, 35'), e si prosegue sullo
sterrato, in mezzo al profumo fresco del rosmarino selvatico, della lavanda e
ai corbezzoli, ai cisti e le euforbie. I profili del pino d'Aleppo, spesso
tortuoso in riva al mare,
dominano la maggior parte del paesaggio, in particolare sopra la
macchia.
Dopo pochi minuti raggiungiamo,
scendendo, la Plage de La Palud. E' una baia incantevole, con sabbia
fine e ai piedi della scoagliera. Alle sue spalle canneti, boscaglia di olivo
selvatico e lentisco
. Il mare è bellissimo, limpido e
digradante: non si resiste ad un bagno. Con stupore notiamo che sotto ai nostri
piedi, sul fondale, è segnato un sentiero sottomarino. Afferrate le
maschere e i boccagli, lo percorriamo, leggendo le palette informative,
letteralmente circondati da una miriade di pesci colorati. Qua e là spuntano colorati spirografi, piumati
e fluttuanti. Gruppi disordinati di castagnole si rincorrono, pronti a
defilarsi in ogni direzione se avvertono un pericolo, cercando riparo dietro a
rami di gorgonie rosse. A largo in questo tratto di mare di assoluto
divieto alle barche, un triangolo dalla spiaggia de La Palud al Rocher du
Rascas, sorprendiamo un polpo tra una cavità e una fessura delle rocce,
con le buffe braccia munite di ventose e le sfumature bluastre cangianti che ci
intimano di mantenere le distanze. Ritorniamo a riva, notando che nel
fondale, tra gli spazi di fine sabbia, in un gioco di luci e di ombre con la
superficie ondosa, prosperano le estese praterie di posidonie oscillanti, che
danno riparo agli animali marini. |