• SALA DI CACCIA:

progettata dal Birago di Borgaro con stucchi del Bolina raffiguranti scene e trionfi di caccia. Alle pareti due dipinti del Berger e sovrapporta del Cignaroli.

• SALA DEI VALLETTI:

si affaccia sul cortile interno di San Massimo ed è stuccata dal Bolina con Diana vincitrice. Alle pareti 14 dipinti della scuola del Cignaroli.

• LIBRERIA:

4200 volumi in lingua straniera

• SALA DEGLI ANTENATI:

volta ed affresco del ‘600 e, alle pareti, i ritratti dei reali

• GALLERIA D’ARTE:

64 metri di dipinti ed oggetti d’arte a testimonianza del gusto collezionistico della regina Maia Cristina

• TEATRINO:

ex cappella di San Michele del ‘600. Realizzato nel 1825 dall’architetto Borda di Saluzzo presenta un palco poggiato su 10 colonne in legno ed uno scenario originale e funzionante.

• SALETTA
  DELLA DEPOSIZIONE:

così detta per il bassorilievo del De Fabbris raffigurante la deposizione del Cristo

• SALA DEL BILIARDO:

soffitto a cassettoni in legno del ‘600 rivestito in carta colorata. Palchetto e biliardo in stile francese dell’800.

• SALA D’ANGOLO:

soffitto a cassettoni in legno del ‘600 con rosoni in cartapesta. Marmoreggiatura alle pareti e palchetto dell’800. Vetrine con fucili e armi orientali. Due quadri del Crivelli raffiguranti animali da cortile.

• STUDIO DEL DUCA
  TOMMASO DI GENOVA:

soffitto a cassettoni in legno del ‘600 e pavimento alla parigina.

• SALA DA BALLO:

totalmente affrescata dal Recchi con le glorie di re Arduino alle pareti e quelle del casato dei San Martino su soffitto. Dalla vetrata si può ammirare il giardino all’inglese.

• SALA TUSCULANA:

sistemata dallo scultore Giacomo Spalla su commissione della regina Maria Cristina, raccoglie reperti degli scavi di Tusculo

• SALA GIALLA:

arredi in tessuto originale del secolo scorso. Biliardo francese dell’800.

• SALOTTINO BLU:

piccolo locale dalla cui vetrata si può ammirare il giardino all’italiana.

• GALLERIA VERDE:

arredo di metà ‘800 secondo il gusto di Ferdinando

• SALA DELLA MUSICA:

dipinti del Crivelli di metà ‘700 ed il busto in cera della principessa Vittoria di Soisson.