Passeggiando tra le campagne del sud-est della Sicilia
potrà accadervi di restare stupiti. Questa è la sorte per il
visitatore che si imbatte in queste terre, ammirando luoghi che respirano di
storia e cultura, dal paesaggio differente rispetto a quello dell'intera
regione. Tra la piana di Catania e l'altopiano degli Iblei, tra le masserie e i
tipici muretti a secco, la Sicilia del sud si presenta come un territorio dai
colori chiari e dalla natura rigogliosa. E' con questa natura che le cittadine
barocche dialogano e che disegnano impianti urbanistici di straordinario
interesse, ma è nel segno dell'arte barocca che hanno trovato il loro
fil rouge.
Nel luglio del 2003 è giunto infatti
l'importante riconoscimento da parte
dell'Unesco, che fa delle città tardo-barocche di
Caltagirone, Catania, Militello, Modica,
Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli, il primo
Distretto culturale, riconosciuto patrimonio dell'umanità per
l'alto valore del patrimonio. Esso si organizza attorno al fenomeno
tardo barocco, che caratterizzò la ricostruzione urbanistica a seguito
del sisma del 1693 e ridisegnò, nel corso del Settecento ed in parte
dell'Ottocento, non solo lo scenario fisico ma soprattutto l'identità di
questa terra. Non si tratta unicamente, dunque, di salvaguardare e
promuovere gli straordinari beni artistici, dalle aree archeologiche ai teatri
antichi e moderni, così come la pregiata produzione enogastronomica, ma
anche di incentivare la creazione contemporanea attraverso un'offerta che pur
essendo estremamente variegata, trova un'omogeneità nei servizi e nella
presentazione.
Importanti sono gli investimenti che riguardano la zona,
per delle azioni di recupero che stanno riportando alla luce antichi splendori
e che puntano anche all'apertura di nuovi spazi espositivi. Da qui e
dall'importante e prestigioso riconoscimento ottenuto, parte il rilancio
culturale di un'area composita e vivace, attraverso ad esempio il Festival
di Ortigia di Siracusa, le programmazioni del Teatro Bellini di
Catania e dell'Istituto Nazionale del Dramma Antico, organizzatore
delle prestigiose tragedie antiche per il Teatro Greco di Siracusa, e
molto altro ancora.
Da qui ha preso inizio un rinnovamento nel segno dello
sviluppo e della promozione, all'insegna del turismo di qualità, che
vede nell'arte e nei musei elementi di grande richiamo per un pubblico in
crescita, quello desideroso di esperienze culturali. In particolare, è
una percezione di ricchezza e di fasto che accompagna la scoperta delle
cittadine unite nel circuito, gioielli del barocco che colpiscono grazie alla
maestosità degli edifici ed ai loro raffinati dettagli, grazie alle
suggestive scenografie che caratterizzano strade e piazze con straordinari
effetti visivi. Le splendide cattedrali e le scalinate, i musei ed i
castelli, ma anche tradizioni popolari e feste magnifiche, prodotti di pregio,
ed ancora le Riserve naturali di Cava Grande, Pantalica,
Simeto e Vendicari, senza dimenticare l'Etna e il suo parco, e i
centri più piccoli ma non per questo meno significativi, tutto questo si
offre al visitatore di oggi. Indugiando tra città e campagne il turista
potrà assaporare una bellezza ancora intatta.
Si tratta di un territorio che vanta inoltre illustri
natali, se pensiamo a Giovanni Verga, Salvatore Quasimodo,
Gesualdo Bufalino e Vincenzo Bellini, nomi che hanno contribuito
a fare di queste città luoghi di cultura, e che si trovano ancora oggi
al centro di azioni e manifestazioni significative, come i Parchi
letterari, sorti a partire dai luoghi d'origine di queste
personalità. In tempi molto antichi, gli arabi avevano dato il nome di
Val di Noto a questa incantevole area della Sicilia, nome che persiste
ancora oggi, ma che vive nel presente di un'identità rinnovata e
propositiva. |