BRESCIA
DA REMBRANDT A MORANDI. Capolavori dell’incisione dalla collezione Tosio Martinengo
Pinacoteca Tosio Martinengo,
piazza Moretto, 4

Tel. 0438 21306

Prenotazioni on line


Periodo:
Dal 23/10/2004
al 20/3/2005

Orario:
dalle 9.00 alle 19.00

chiuso :
24,25,31 dicembre 2004

Biglietti per le tre mostre a Santa Giulia e per il Museo
Intero € 12,00 Ridotto € 10,00

Biglietti per le tre mostre a Santa Giulia, per il Museo e per le due mostre alla Pinacoteca Tosio Martinengo
Intero € 15,00 Ridotto € 12,00




Ancora nella sede della Pinacoteca Tosio Martinengo trova ospitalità una seconda, non meno eccezionale esposizione, a cura di Elena Lucchesi Ragni e Maurizio Mondini, che raccoglie circa sessanta capolavori dell’incisione datati dal XV al XX secolo. Adamo ed Eva

La mostra si compone di una selezione di stupefacente qualità all’interno della sezione di grafica della stessa Pinacoteca, che raccoglie tutte le opere su carta di proprietà dei Musei Civici d’Arte e Storia di Brescia, in maggioranza disegni e incisioni.
Questa collezione, iniziata nel Settecento dal cardinale Angelo Maria Querini, si è arricchita in seguito grazie a importanti lasciti ed acquisti nel corso dell’Ottocento e del Novecento. La raccolta dispone inoltre di alcune centinaia di preziosi dipinti giapponesi su carta e seta donati dal conte Alessandro Fè D’Ostiani, e, ancora, di numerose antiche matrici in rame e legno.

La parte più rilevante del fondo è costituita da circa trentamila esemplari, che documentano lo sviluppo dell’incisione nelle sue varie tecniche (xilografia, bulino, acquaforte, chiaroscuro, litografia) dal Quattrocento all’età contemporanea. Schongauer - La nativitàSi tratta di un cospicuo patrimonio di stampe, spesso straordinarie per qualità e rarità, dovute in gran parte ai più famosi esponenti delle diverse scuole europee. Sono inoltre presenti autori difficilmente reperibili e quindi di notevole interesse.
È da segnalare la cospicua serie dei bulini di ambito tedesco: gli esemplari antichi di Martin Schongauer e la serie, pressoché completa, delle opere di Albrecht Dürer. Altrettanto ricca e preziosa, la sequenza delle incisioni del Cinquecento italiano, rappresentato da autori quali Marcantonio Raimondi, Parmigianino, Annibale e Ludovico Carracci. La scuola fiamminga e olandese comprende numerose opere di Luca di Leida e celebri capolavori di Rembrandt, come la cosiddetta “stampa dei cento fiorini” e la grande Deposizione.

Nella raccolta bresciana sono inoltre conservate notevoli acqueforti di autori francesi come Jacques Callot e italiani del Seicento, fra i quali Stefano della Bella, Guido Reni e Giovanni Battista Castiglione detto il Grechetto. Quest’ultimo è rappresentato anche da un rarissimo, quanto sorprendente, monotipo che raffigura Giuditta con la testa di Oloferne, stampa ricavata in esemplare unico da un disegno tracciato su lastra di vetro. Il Settecento è ben rappresentato dalle acqueforti dei maestri veneti (Canaletto, i due Tiepolo, Giovan Battista Piranesi), Morandi-Grande natura mortaoltre che dalle interessanti maniere “nere” e “punteggiate” della scuola inglese della seconda metà del secolo.

Tra gli esemplari ottocenteschi, spiccano un’edizione completa, ancora rilegata, dei Capricci di Goya e alcune annate della rivista francese «Le Charivari», con le notissime litografie satiriche di Daumier. Il patrimonio delle stampe moderne e contemporanee, anche se non appare altrettanto ricco, comprende fogli di notevole valore come la Grande natura morta di Giorgio Morandi, del 1928, considerata un capolavoro dell’incisione italiana del Novecento.