|
|||||||||||
|
Periodo: |
Orario:
|
Biglietti per le tre
mostre a Santa Giulia e per il Museo Biglietti per le tre
mostre a Santa Giulia, per il Museo e per le due mostre alla Pinacoteca Tosio
Martinengo |
||||||||
Una mostra straordinaria, a cura di Elena Lucchesi Ragni e
Renata Stradiotti, riunisce circa sessanta opere di pittura datate tra il XV e
il XVIII secolo, quanto a dire tutti i capolavori della collezione Tosio
Martinengo, tali da porre la raccolta bresciana ai vertici non soltanto in
I Numerosi dipinti provenienti da chiese e palazzi cittadini rispecchiano il clima artistico bresciano Tre-Quattrocentesco, aperto ai richiami del mondo veneto-bizantino (come si nota in alcuni scomparti del polittico con San Giovanni Battista, San Paolo e due Santi Vescovi di Paolo Veneziano), alle influenze giottesche e al filone cortese di chiara matrice lombarda, rappresentato dalla tavola con San Giorgio e il drago databile alla seconda metà del XV secolo. Il definitivo distacco dalla tradizione gotico-internazionale radicata nellItalia settentrionale e lintroduzione delle innovazioni umanistico-archeologiche e prospettiche si compie con Vincenzo Foppa che pur mantiene unattenzione irrinunciabile alla verità del dato naturale, indagato con cromatismo pacato e luce fredda. Appartengono alla tarda maturità del Foppa, cioè agli anni 1514-1515, la Madonna con il Bambino fra i Santi Faustino e Giovita, lo Stendardo proveniente dalla parrocchiale di Orzinuovi, il San Giovanni Battista e la Santa Apollonia. Alla fine del XV secolo, le influenze della pittura
doltralpe e della presenza in Lombardia di Bramante e Leonardo giunsero a
Brescia grazie al cremasco Vincenzo Civerchio, di cui si espone il polittico
con San Nicola da Tolentino, San Rocco e San Sebastiano (1495). Di Gerolamo Savoldo si possono ammirare la Natività
(1540), opera immersa in unambientazione notturna trasfigurata dagli
effetti di luce lunare, e il Ritratto di uomo con flauto, recente acquisizione,
che è una delle più alte realizzazioni nel campo della
ritrattistica rinascimentale. La pala con la Natività è uno dei saggi più
felici di luminismo precaravaggesco del Romanino. Poco più tarda, la
Cena in Emmaus, accanto al vivace colorismo veneto, manifesta
unattenzione particolare alla verità delle cose presentata anche
nei suoi aspetti più aspri. Fortemente suggestive per il loro dinamismo compositivo di
derivazione manierista sono i fregi del bresciano Lattanzio Gambara e le grandi
tempere dei cremonesi Antonio e Giulio Campi. Per il XVII e XVIII secolo spiccano alcune grandi figure di aree
culturali diverse; in ambito bresciano, meritano particolare attenzione
Cifrondi e Ceruti, i cosiddetti pittori della realtà.
|