BRESCIA
TIZIANO E LA PITTURA DEL '500 A VENEZIA. Capolavori dal Louvre
Museo di Santa Giulia
Via Musei 81/b

Tel. 030 2977834

Prenotazioni on line


Periodo:
Dal 23/10/2004
al 20/3/2005

Orario:
9 - 19 lun-gio
ven-sab-dom 9-21

chiuso :
24,25,31 dicembre 2004

Biglietti per le tre mostre a Santa Giulia e per il Museo
Intero € 12,00 Ridotto € 10,00

Biglietti per le tre mostre a Santa Giulia, per il Museo e per le due mostre alla Pinacoteca Tosio Martinengo
Intero € 15,00 Ridotto € 12,00




Nel museo di Santa Giulia una mostra di eccezionale interesse: presentati al pubblico dieci capolavori della pittura italiana del Cinquecento, abitualmente conservati nel cuore vero del museo del Louvre, dove è custodita la Gioconda, la Sala degli Stati, chiusa per un restauro coincidente con il periodo della mostra. Opere dunque di valore assoluto che Linea d'ombra e la Città di Brescia riescono a presentare grazie alla collaborazione con il museo parigino. Curatori dell’esposizione sono Vincent Pomarède e Jean Habert.

Sostanzialmente due i generi entro i quali vengono inquadrati i prestiti, fatta eccezione per il soggetto mitologico di Giuditta che taglia la testa a Oloferne, dipinto superbo di Palma il Giovane.
Da una parte la ritrattistica che ha il suo vertice di modernità nella fierezza enigmatica dell'Autoritratto (1588 ca.) di un Tintoretto ormai anziano cui si contrappone la giovanile baldanza di Francesco I re di Francia (1538), singolarmente inquadrato da Tiziano di profilo e a mezzo busto così che le ricche vesti ne sottolineino la indiscutibile presenza fisica.
E ancora, lo spregiudicato acume del ritratto psicologico dipinto da Giambattista Moroni (Ritratto di chierico, 1561-63) così come il fresco Ritratto di donna con un bambino e un cane compiuto dal Veronese nello stesso periodo.

L'altro genere, la pittura di soggetto religioso, farà realmente intendere il concetto di capolavoro su tutte con almeno due opere in particolare: Il Calvario (1580-1588), dipinto da Paolo Veronese con una forma perfettamente quadrata e un personalissimo taglio della composizione strutturata lungo la diagonale che a partire dal compianto delle donne sale fino alla figura del Cristo in croce, e la Madonna col Bambino e Santa Caterina, detta La Madonna del coniglio (1520-1530), dipinta da un Tiziano giovane che ambienta in una scena campestre, sullo sfondo delle montagne del Cadore, una Vergine di rara dolcezza nel cui volto è stata riconosciuta la bella moglie Cecilia.

Ma sono ancora altre le scene della vita di Cristo interpretate da artisti meno noti al grande pubblico: è il caso di Francesco Bassano il Giovane (La salita al Calvario), del veronese Gianfrancesco Caroto (Il riposo durante la fuga in Egitto), e di Giovanni Cariani, pittore bergamasco qui rappresentato da una Madonna col Bambino e San Sebastiano di impronta belliniana.
Dieci capolavori dal Louvre a Brescia per inaugurare una stagione di esposizioni che porteranno al pubblico italiano i tesori dei più importanti musei del mondo.