Milano Galleria Arteutopia -
Musei di Porta Romana Viale Sabotino,
26
dal 27 ottobre al 26 novembre
2000
Aperto dalla ore 10.00 alle ore 20.00, Giovedì
dalle ore 10.00 alle ore 22.00 chiuso il
lunedì
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La mostra comprende oltre 70 tavole originali ed inedite dei
tre maestri dell'illustrazione contemporanea, create appositamente per la nuova
edizione della Commedia di Dante Alighieri, uscita nella collana Classici
Illustrati delle edizioni Nuages. Il volume, disponibile in mostra, è un ennesimo omaggio
che il mondo dell'arte tributa alle cantiche dantesche. Seguendo le orme dei
maestri del passato - Sandro Botticelli, William Blake, Gustave Doré -
oggi sono tre illustratori, abituati per natura alle contaminazioni fra diverse
discipline, a unire i due universi paralleli della parola e dell'immagine.
GLI ILLUSTRATORI RACCONTANO I LORO
GIRONI Lorenzo
Mattotti "
Mi sembrava dio essere tornato a
scuola quando l'obbligo dello studio faceva scappare il piacere. Il piacere,
ecco quello che dovevo cercare di acchiappare! Il piacere di disegnare
e
che disegnare! L'inferno, i diavoli, i mostri, le ombre! Ho iniziato con degli
schizzi e mi sono subito divertito. Schizzi di mostri, sì i mostri come
al liceo quando disegnavo sui libri di testo, durante le lezioni, Arpie e
Minotauri, animali strani e anime condannate
"
Milton Glaser "
Ho
scelto di illustrare il Purgatorio con una serie di monotipi (forse la
più antica forma di stampa). Ho tagliato delle 'forme' di carta, le ho
inchiostrate con colore ad olio e le ho poggiate su una lastra di plexiglass
già inchiostrata. Ho tirato la 'lastra' così ottenuta con un
piccolo torchio da incisione su di un foglio di carta ruvida color crema. Il
risultato è stato spesso imprevedibile, tanto da costringermi a stampare
sei, a volte otto copie, per selezionarne una o due su cui continuare a
lavorare
"
Moebius "Gustave Doré, il solo capace di
reclamare a Dio il permesso speciale di assaggiare il Paradiso come se fosse la
mela assoluta dell'estasi grafica. Gustave Doré era la mia sola via
d'accesso all'ombra portata dalla luce paradisiaca sfiorata dalla penna
angelica dell'artista. Una specie di eco di un'estasi lontana, un avanzo mezzo
secco d'ambrosia, una traccia raccolta nel vento del tempo e sulla quale, senza
vergogna, ho appoggiato di nascosto la mia carta da ricalco
"
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