La Divina Commedia illustrata
di Andrea Piovano
Milano
Galleria Arteutopia - Musei di Porta Romana
Viale Sabotino, 26


dal 27 ottobre al 26 novembre 2000

Aperto dalla ore 10.00 alle ore 20.00, Giovedì dalle ore 10.00 alle ore 22.00 chiuso il lunedì



La mostra comprende oltre 70 tavole originali ed inedite dei tre maestri dell'illustrazione contemporanea, create appositamente per la nuova edizione della Commedia di Dante Alighieri, uscita nella collana Classici Illustrati delle edizioni Nuages.
Il volume, disponibile in mostra, è un ennesimo omaggio che il mondo dell'arte tributa alle cantiche dantesche. Seguendo le orme dei maestri del passato - Sandro Botticelli, William Blake, Gustave Doré - oggi sono tre illustratori, abituati per natura alle contaminazioni fra diverse discipline, a unire i due universi paralleli della parola e dell'immagine.

GLI ILLUSTRATORI RACCONTANO I LORO GIRONI
Lorenzo Mattotti
"… Mi sembrava dio essere tornato a scuola quando l'obbligo dello studio faceva scappare il piacere. Il piacere, ecco quello che dovevo cercare di acchiappare! Il piacere di disegnare… e che disegnare! L'inferno, i diavoli, i mostri, le ombre! Ho iniziato con degli schizzi e mi sono subito divertito. Schizzi di mostri, sì i mostri come al liceo quando disegnavo sui libri di testo, durante le lezioni, Arpie e Minotauri, animali strani e anime condannate…"








Milton Glaser
" …Ho scelto di illustrare il Purgatorio con una serie di monotipi (forse la più antica forma di stampa). Ho tagliato delle 'forme' di carta, le ho inchiostrate con colore ad olio e le ho poggiate su una lastra di plexiglass già inchiostrata. Ho tirato la 'lastra' così ottenuta con un piccolo torchio da incisione su di un foglio di carta ruvida color crema. Il risultato è stato spesso imprevedibile, tanto da costringermi a stampare sei, a volte otto copie, per selezionarne una o due su cui continuare a lavorare…"







Moebius
"Gustave Doré, il solo capace di reclamare a Dio il permesso speciale di assaggiare il Paradiso come se fosse la mela assoluta dell'estasi grafica. Gustave Doré era la mia sola via d'accesso all'ombra portata dalla luce paradisiaca sfiorata dalla penna angelica dell'artista. Una specie di eco di un'estasi lontana, un avanzo mezzo secco d'ambrosia, una traccia raccolta nel vento del tempo e sulla quale, senza vergogna, ho appoggiato di nascosto la mia carta da ricalco…"