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Le Tremiti, piccoli gioielli incastonati nel mare di Valeria Rosa |
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Nel mezzo del Mare Adriatico, di
fronte al promontorio del Gargano, a livello del lago di Lesina, affiorano le
Isole Tremiti:
un concentrato di bellezze costituito da
rocce e dirupi, grotte e calette, scogli e faraglioni, che caratterizzano le
isole: San Domino, San Nicola, Caprara o Capraia, Cretaccio e
Pianosa. Queste incantevoli gioielli sul mare, lontani 12 miglia dalla Costa Garganica e 24 miglia dalla Costa Molisana, possono essere raggiunti facilmente grazie al servizio di motonavi in partenza da Manfredonia, Vieste, Peschici, Rodi Garganico (FG), Termoli (CB) ma anche dalle località abruzzesi di Vasto e Ortona. Il periodo migliore per visitare le isole, va da maggio a ottobre, con un sovraffollamento turistico ad agosto. La denominazione più antica delle isole fu "Insulae Diomedeae", dal nome delleroe greco, figlio del re di Etolia, che vi approdò. Diomede, stanco per le vicissitudini, avrebbe consumato su queste isole i suoi ultimi giorni. Quello attuale deriva da "Tremetis", italianizzato in Tremiti, forse per le scosse di terremoto che di tanto in tanto, ancora oggi, si registrano. Per molti secoli, queste isole
furono condannate a un tragico isolamento: luogo di confino fino dai tempi dei
Romani e tali condizioni continuarono fino ad epoche più recenti, quando
molti antifascisti vi furono deportati. Da alcuni anni è sorto invece,
un insolito interesse e una rivalutazione delle indubbie bellezze naturali
delle Isole Tremiti, diventando presenti ormai nelle cronache turistiche di
tutto il mondo, affiancandosi alle più note isole tirreniche.
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